La marcia degli uomini con le scarpe rosse (col tacco) contro stupri, molestie e violenza di genere

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Una marcia condotta da centinaia di uomini in tacchi a spillo, sostenuti dalle loro famiglie, che camminano - con un po' di difficoltà - in segno di protesta contro gli stupri, le molestie e la violenza di genere. Si tratta della terza marcia dell'anno di Walk a Mile in Her Shoes (ovvero "Cammina per un miglio con le sue scarpe"), una campagna lanciata nel 2001 per aumentare la sensibilizzazione, all'interno della propria comunità, rispetto a questi temi, ma anche per coinvolgere gli uomini nella lotta e dar loro una parte attiva.

 

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Il significato della marcia in tacchi

La terza marcia annuale si è tenuta mercoledì 11 ottobre nel College of Coastal Georgia, alle 10 di mattina, in occasione del Mese di Sensibilizzazione sulla Violenza Domestica. 

Il nome della marcia viene preso alla lettera: gli uomini proveranno a "mettersi nelle scarpe"  delle donne (e a camminarci per poco più di un chilometro) nel senso più letterale del termine, ma cercheranno anche di comprendere quali sono le problematiche che le affliggono. Allo stesso tempo, ci si confronta con gli stereotipi di genere in un clima aperto e giocoso, con l'intento certamente più serio di considerare le cause dietro la sessualizzazione della donna che spinge alla violenza.

Sul sito ufficiale dell'iniziativa, Walk a Mile in Her Shoes, è scritto: «Non è semplice camminare con quelle scarpe, ma è un'esperienza che permette di educare, riflettere e attuare un cambiamento. È incredibile vedere con i propri occhi una dichiarazione pubblica di questo tipo e permette di fermarsi ad ascoltare, imparare e impegnarsi in un atto di alleanza e solidarietà».

Poi, riguardo alla presenza maschile, dichiarano: «Gli uomini non possono mettere un freno alla violenza sessualizzata senza prima affrontare il patriarcato, ovvero un sistema che privilegia gli uomini potenti. Quel potere comporta il dominio sugli altri attraverso ruoli quali la leadership politica, l'autorità morale, la superiorità sociale, il controllo della proprietà e la supremazia sessuale sulle donne. Gli uomini non si offrono al patriarcato, nascono all'interno di esso e sono anche loro soggetti alle sue regole, e non ne ottengono soltanto dei privilegi ma anche limitazioni e sofferenza».


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