Prato, il Centro Pecci rinasce con un nuovo allestimento e una personale fotografica su Lina Pallotta FOTO

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Il Centro Pecci rinasce, e sceglie di farlo con un nuovo allestimento e una personale fotografica su Lina Pallotta. La navicella dell’arte contemporanea alle porte di Prato, progettata negli anni Ottanta dall’architetto Italo Gamberini e ampliata dallo studio NIO di Rotterdam, getta le basi per un futuro diverso, fatto di percorsi sensoriali e cinquanta grandi opere per “Eccentrica”, l’esposizione permanente che riapre le porte al pubblico dal 6 maggio.

 

Il restyling delle sale è stato affidato al duo Formafantasma (che curiosamente si è formato nella vicina Firenze) e punta su tonalità ruggine, moquette morbide sotto i piedi e grandi pannelli in stoffa per dividere le prime sale e dare maggior rilievo a pezzi di artisti come Schnabel, Fontana, Boetti, Warhol, Kounellis e Bonvicini. Una bella sorpresa la video installazione WEST curata dal gruppo toscano Kinkaleri in cui per strada, senza senso, dei passanti crollano per terra come presi da uno svenimento improvviso. Era solo il 1995 ma già si percepiva la caduta del mondo occidentale, rappresentata con un gesto minimo e così potente.

 

Per concludere il viaggio nella navicella Pecci è stata poi allestita una mostra fotografica inusuale, “Volevo solo vedermi negli occhi” un centinaio di scatti di Lina Pallotta. Piccole immagini sulle pareti e grandi formati appoggiati in mezzo alla sala, per un percorso straniante e allo stesso tempo intimo che ci conduce nella vita quotidiana dell’attivista trans Porpora Marcasciano. Come dopo un periodo in analisi, il Centro Pecci riparte da sé stesso e sotto la guida di Stefano Collicelli Cagol punta a farsi museo, spazio inclusivo, luogo centrale per la vita culturale della città, a partire dalle visite guidate gratuite che si terranno ogni domenica pomeriggio alle 16, fino a futuri incontri, performance, concerti. I presupposti per ripartire, ora, ci sono tutti.


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