Una fiaccolata per il piccolo Manuel: le immagini dei 4mila in bianco

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Una fiaccolata per ricordare Manuel Proietti, il bambino di 5 anni, morto nell'incidente stradale. Ieri sera, quattromila abitanti di Casal Palocco e dei quartieri vicini sono scesi a fianco alla famiglia della piccola vittima con una fiaccolata silenziosa. La commemorazione è stata organizzata dal presidente del consorzio Casal Palocco Fabio Pulidori. 

 

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La fiaccolata per Manuel

Un “fiume” umano, composto da famiglie, ragazzi bambini, autorità e persone comuni si è snodato da via di Macchia Saponara, dalla scuola che frequentava Manuel, fino alla chiesa di San Timoteo, dove si è tenuta una preghiera e poi ancora fino al luogo dell'incidente. «Elena la mamma di Manuel non ha fatto entrare la disperazione nel suo cuore- ha detto il parroco don Giovanni Cristoforo sul sacrato della chiesa davanti alla folla, al sindaco Roberto Gualtieri, al vice presidente del Senato Maurizio Gasparri e al presidente del municipio di Ostia, Mario Falconi».

Venerdì scorso a più di una settimana di distanza dalla tragedia, per Matteo Di Pietro, conducente del Suv della Lamborghini che ha travolto la Smart con a bordo la vittima, che si trovava insieme alla madre e alla sorella di 4 anni, sono scattati gli arresti domiciliari, dopo la notifica della misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari richiesta dalla procura che ha delegato anche i carabinieri per le indagini insieme alla polizia Roma Capitale del X Gruppo di Ostia.

Intanto i magistrati inquirenti che indagano hanno disposto due superperizie per stabilire la dinamica dell'incidente mortale. Dalle ultime risultanze sembrerebbe che, se da una parte la piccola utilitaria, dove viaggiava la vittima, è stata travolta dal Suv con a bordo il gruppo di Youtuber "The Borderline", dall'altro potrebbe non aver rispettato il segnale di dare precedenza. In una delle due consulenze richieste dalla procura dovrà essere evidenziato l'aspetto cinematico, per stabilire la velocità a cui viaggiava il Suv e nell'altro quello tossicologico legati alla non negatività agli stupefacenti di Matteo Di Pietro, indagato insieme agli altri trasportati.


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