Trans picchiata a Milano, tre vigili (su quattro) indagati per lesioni aggravate. Sala: «Auspico provvedimenti adeguati»

Non indagata la vigilessa: la vittima l'aveva 'scagionata' dalle accuse. Il commento del sindaco Giuseppe Sala

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di Redazione Web

A sei giorni dalle immagini choc della trans brasiliana picchiata a Milano, arrivano guai per i vigili che nel video picchiavano a manganellate la 42enne, in zona Bocconi, in una scena che ha fatto molto discutere dopo che il filmato amatoriale ha fatto il giro del web. Tre agenti della Polizia locale milanese sono stati infatti iscritti nel registro degli indagati dalla Procura.

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Trans picchiata, indagati tre vigili

I tre vigili sono accusati di lesioni aggravate anche dall'abuso della pubblica funzione per il presunto pestaggio con manganellate, anche in testa, e calci sulla 42enne transgender brasiliana. La vittima ha presentato denuncia per lesioni anche aggravate dalla discriminazione, tortura e minacce gravi. Nell'inchiesta coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Giancarla Serafini, non è stato indagato un quarto agente, una donna, che non ha preso parte alle presunte violenze.

Indagati tre vigili su quattro

Dopo aver ricevuto una relazione degli investigatori della Polizia locale con l'indicazione delle presunte responsabilità degli agenti e le identificazioni precise ricostruite attraverso i frame dei video acquisiti, l'aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Giancarla Serafini, col coordinamento del procuratore Marcello Viola, hanno iscritto i tre agenti: due, in particolare, come emerso dalle immagini, avrebbero avuto i comportamenti più violenti, tra manganellate, calci e spray al peperoncino spruzzato in viso, ma anche un terzo agente avrebbe partecipato. Mentre, come aveva riferito subito la stessa 42enne in alcune interviste, la donna agente non avrebbe preso parte al presunto pestaggio.

Intanto, ieri mattina la legale della donna, l'avvocatessa Debora Piazza, ha presentato denuncia con il referto delle lesioni (fondamentale per il proseguimento dell'inchiesta) indicando come reati le lesioni aggravate dall'abuso della pubblica funzione ma anche dalla discriminazione, la tortura e le minacce gravi. Secondo la donna e il suo legale, gli agenti si sarebbero accaniti su di lei in quanto transessuale. La tortura è stata indicata perché dopo il presunto pestaggio, ha chiarito l'avvocatessa, la donna «venne tenuta chiusa dentro l'auto dei vigili almeno 20 minuti», dopo che le avevano spruzzato «in faccia lo spray al peperoncino».

Gli inquirenti, come era già emerso nei giorni scorsi, hanno deciso di contestare ai tre vigili le lesioni aggravate dal fatto che erano «più persone riunite» e dall'abuso di pubbliche funzioni. Con questo passaggio i vigili potranno essere interrogati alla presenza dei loro avvocati.

Sala: «Auspico adeguati provvedimenti»

«Ho parlato con il comandante della polizia locale di Milano Marco Ciacci e mi ha fatto una relazione formale che mi ha consegnato questa mattina. Sulla base di questa relazione io invito l'amministrazione comunale (da un lato me stesso, ma la decisione dovranno prenderla la direzione del personale e il comandante) a prendere degli adeguati provvedimenti rispetto ai vigili coinvolti», il commento del sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine dell'inaugurazione del rinnovato Terminal 2 dell'aeroporto milanese di Malpensa, parlando del caso di Bruna, la trans malmenata da alcuni agenti.

«Non voglio rivelare nulla che ci sia nella relazione, perché è al momento è uno scambio tra Ciacci e me -dice Sala- ma è chiaro che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto, al di là delle immagini che si sono viste. Dico questo però anche per sottolineare come il corpo dei vigili di Milano sia assolutamente sano. Io sono 7 anni che sono sindaco di Milano e una cosa del genere è la prima volta che si verifica quindi, per cortesia, non facciamo di tutta l'erba un fascio perché non ce n'è bisogno e perché le tensioni in città sono moltissime. Nelle scorse settimane, tra l'altro, avevo detto 'attenzione al disagio che c'è in girò, perché ci sono tante persone con problematiche  psichiche con stati di alterazione. Quindi è chiaro che il ruolo delle forze dell'ordine è delicato». Detto questo, conclude, «chi sbaglia va punito, ma se crocifiggiamo le forze dell'ordine il rischio è che di fronte a situazioni delicate si girino dall'altra parte e non è esattamente la cosa che voglio io». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Maggio 2023, 18:05
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