LA DIRETTA

Musicista ucciso a Napoli, piazza gremita per i funerali: «Giovani, non fuggite e fate rivoluzione onestà»

Il vescovo Battaglia: «Giogiò perdonaci, quella mano l'abbiamo armata noi»

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Il reo confesso trasferito fuori regione

È stato trasferito in una struttura detentiva fuori dalla Campania il diciassettenne reo confesso dell'omicidio di Giovan Battista Cutolo, il 24enne musicista ucciso all'alba del 31 agosto scorso in Piazza Municipio, a Napoli. Dopo l'udienza di convalida del fermo il gip del tribunale per i minorenni di Napoli ha disposto per il ragazzo la custodia cautelare in un istituto penale minorile, e venne scelto il carcere napoletano di Nisida. Al momento non sono note le motivazioni alla base della decisione adottata dal Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria di trasferire il giovane da quell'istituto ad un altro fuori regione. 

L'intervento dell'Ordine Avvocati

«A nome del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e del suo presidente porto alla famiglia di Giovanbattista Cutolo le piu’ accorate condoglianze per la gravissima perdita. Una perdita che, ci sia consentito, sentiamo anche nostra come genitori, come cittadini di questa citta’ all’apparenza oggi sconfitta. Quanto accaduto e che appare a tutti inaccettabile e’ stato accolto dai genitori di Giogio’ con, un dolore composto ma decisissimo nell’ottenere giustizia che non lascia indifferente chi di giustizia vive ogni giorno. la giustizia e’ il collante che tiene unita la societa’, che modula e compone la convivenza tra le diversita’ umane che popolano il nostro territorio. e’ indubbio che coesistano in questa citta’ anime diverse, e che si avverta forte soprattutto alla luce di tanti recenti accadimenti di violenza su giovani sani ed inermi un profondo senso di ingiustizia. la morte dei giovani soprattutto quando e’ frutto di azioni violente quanto futili o addirittura immotivate e’ un grido verso il mondo che squarcia un silenzio di comodo davvero poco dignitoso. E’ il momento di creare alleanze forti tra famiglie e istituzioni, di trovare nuove strade educative e di restituire ai giovani la speranza. Sant’Agostino dice che la speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno e il coraggio: lo sdegno per la realta’ delle cose e il coraggio per cambiarle. Oggi prendiamo ancora una volta atto che il tempo dello sdegno debba lasciare il passo al tempo del coraggio. L'avvocatura partenopea creando alleanze con la magistratura e le forze dell’ordine, e’ decisa ad essere al fianco delle istituzioni scolastiche per infondere nei giovani di questa citta’ il senso profondo della responsabilita’ e della giustizia. questo e’ il messaggio che oggi ci sentiamo di poter dare alla famiglia di Giogio’ affilitta, senza fine pena, da un dolore incolmabile restituendogli almeno un significato» ha detto il presidente dell'Ordine Avvocati, Titti Troianiello.

La fotogallery dei funerali

 

 

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Manfredi: la città deve liberarsi dei suoi fantasmi

«Se Napoli vuole liberarsi di questi suoi fantasmi deve farlo con grande impegno delle istituzioni ma anche con grande impegno dei cittadini e qui oggi c'è stata una grande partecipazione popolare, tantissimi giovani». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al termine dei funerali di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso da un minorenne lo scorso 31 agosto nei pressi di piazza Municipio. «È stata una grande emozione, sicuramente è stato ed è un dolore enorme - ha aggiunto - perché è una morte assurda, senza motivo e questo colpisce tutti nel profondo del cuore, ma deve essere anche un'occasione per avere una partecipazione civica sempre più presente in città».

Manfredi ha proseguito: «Questa morte terribile è solamente l'ultima, dobbiamo ricordare Francesco Pio, scomparso solo qualche mese fa e in circostanze simili, e le tante altre vittime innocenti della violenza e della camorra, ma se riusciamo a reagire, se diamo una prospettiva positiva alla nostra città allora significherà che queste morti non sono state inutili». 

Mamma annuncia incontro con Meloni

«Domani andrò dalla premier Meloni soprattutto per questo, perché lei mi è molto vicina, le istituzioni sono venute tutte. La morte innocente di Giovanbattista deve servire al riscatto dell'umanità, è stato un crimine contro l'umanità uccidere mio figlio». Così al termine dei funerali Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista, il musicista ucciso a Napoli. 

Genitori baciano il feretro, lancio di fiori

La mamma e il padre di Giovanbattista Cutolo all'uscita dalla chiesa hanno baciato la bara bianca. Le persone assiepate nella piazza lanciano fiori e chi è più vicino alle transenne chiede ai poliziotti di deporre fiori all'interno del carro funebre per accompagnare simbolicamente il giovane musicista nel suo ultimo viaggio. In piazza si è levato il grido «Giovanni vive» mentre un altro lunghissimo applauso accompagna il carro che lascia la piazza.

Piazza del Gesù applaude l'uscita del feretro

Un fragoroso e prolungato applauso ha accolto il feretro di Giovanbattista Cutolo, il giovane musica ucciso, all'uscita dalla chiesa del Gesù a Napoli al termine dei funerali. In piazza l'Orchestra Scarlatti ha eseguito L'inno alla gioia. La bara bianca è stata sorretta dai giovani amici del musicista che indossano una maglietta con la foto di Giogiò.

«Napoli, ha bisogno di giustizia, di pace, di vita»

«Insieme a Giogiò vi dico: impegnatevi, Napoli, ha bisogno di giustizia, di pace, di vita, di speranza, ha bisogno di voi». Lo ha detto l'arcivesovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dei funerali, che si stanno svolgendo nella chiesa del Gesù, del giovane musicista ucciso. «Carissimi giovani, la vostra presenza in questa chiesa dimostra due cose: quanto Giogiò è amato e quanto è grande il dolore che un gesto violento e criminale ha provocato in tutti voi», ha proseguito. 

«Giovani, non fuggite e fate rivoluzione onestà»

«Se qualcuno un tempo ha detto fuggite, e qualcun altro oggi dice scappate, io vi dico: restate! Restate! E operate una rivoluzione di giustizia e di onestà! Restate e seminate tra le pietre aride dell'egoismo e della malavita il seme della solidarietà, il fiore della fraternità, la quercia della giustizia». Lo ha detto, rivolgendosi ai giovani, l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell'omelia del giovane musicista ucciso. «Io sono certo che questo non è un sogno o l'invito utopistico di un vescovo: questo è e sarà grazie a noi, grazie a Giogiò, grazie ai giovani onesti e sani di questa città il futuro che il Signore sta preparando per Napoli», ha proseguito il vescovo. «Un futuro in cui nessuno sarà lasciato indietro, in cui ogni figlio di Napoli sarà figlio di tutti - ha concluso - e per tutti sorgerà un sole nuovo, un'alba nuova, una nuova primavera di speranza». 

«Giogiò perdonaci, quella mano l'abbiamo armata noi»​

«Perdonaci tutti Giogiò, perché quella mano l'abbiamo armata anche noi, con i nostri ritardi, con le promesse non mantenute, con i proclami, i post, i comunicati a cui non sono seguiti azioni, con la nostra incapacità di comprendere i problemi endemici di questa città abitata anche da adolescenti - poco più che bambini - che camminano armati, come in una città in guerra» ha detto il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell'omelia, interrotto da continui applausi. 

L'omelia del vescovo Battaglia

«Non vorrei essere qui oggi. Non vorrei essere qui ad accompagnare l'ennesimo giovane figlio di Napoli, ucciso senza alcun motivo dalla mano di un altro figlio di questa città. Non vorrei essere qui non perché voglia sottrarmi al dolore immenso dei genitori di Giovanbattista e di tutti coloro - parenti, amici, compagni - che lo piangono con il cuore spezzato e straziato dall'angoscia, dall'incredulità, dallo smarrimento. Non vorrei essere qui perché semplicemente avrei voluto che non ce ne fosse il motivo». Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nell'omelia, durante i funerali di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso. «E più che parlare di Giovanbattista avrei voluto parlare con Giovanbattista, più che sentir parlare di lui, della sua bravura, della sua arte e voglia di vivere, avrei voluto toccarla con mano, magari ascoltando un concerto della sua orchestra o una delle sue magnifiche composizioni, come quella che il suo papà mi ha fatto ascoltare qualche giorno fa.

Ma, purtroppo, nessuno di noi ha il potere di cambiare la realtà, nessuno di noi può far tornare indietro le lancette della storia e del tempo, fermando quella mano giovanissima ma già deviata, come purtroppo tante volte accade con i ragazzi di questa città», ha aggiunto il vescovo di Napoli. 

Piazza del Gesù si riempie

I napoletani che si sono ritrovati in piazza del Gesù per partecipare alle esequie di Giovanbattista Cutolo hanno applaudito quando, dal maxi schermo allestito all'esterno della chiesa, hanno visto che la bara bianca è stata portata all'altare. La piazza con il passare del tempo si sta riempiendo di persone di tutte le età. Napoletani che hanno così risposto all'appello alla partecipazione lanciato in questi giorni dalla madre del giovane musicista ucciso nella notte del 31 agosto nei pressi di piazza Municipio.

L'urlo della sorella Ludovica

«Non ti voglio descrivere perché non l'ho mai fatto, mi sono limitata sempre a dire che eri la persona più sensibile. Eri la mia piccola ombra, il gigante buono. Tu sei un uomo d'onore, il migliore. Napoli sei tu, non Mare Fuori o Gomorra». Così, in una lettera letta in chiesa, Ludovica, la sorella di Giogiò, ricorda il 24enne ucciso a Napoli.

«Quante volte hai creato piccole trappole in casa, opere ingegneristiche. E tutti gli scherzi. Siamo sempre stati una squadra. Non ti è mai importato cosa io volessi, lo esaudivi», si legge nel testo. E ancora: «Parli con tutti, sei curioso su tutto. Uso il presente perché è l'unico che tu conosci. Imitando te ho imparato che nessuno va lasciato mai da solo. Perché suoni il corno? Perché nessuno lo suona. Sei un gigante buono, sempre a sorreggere tutti. Tu sei un centro di gravità permanente. Tu ami questa città e mai l'avresti lasciata nonostante io ti avessi detto di farlo Napoli sei tu non è Mare fuori o Gomorra o il Boss delle cerimonie». 

L'arrivo delle autorità

Prima dell'inizio dei funerali sono arrivati in chiesa i ministri Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano, che hanno abbracciato a lungo la mamma, e il governatore Vincenzo De Luca. Lungo abbraccio anche con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Presenti diversi esponenti delle istituzioni, come Antonio Bassolino, Sergio Costa, e della Cultura come Maurizio de Giovanni. La Chiesa del Gesù Nuovo è gremita da tanti amici di Giogiò e comuni cittadini. 

Sulla bara il corno di Giogiò

Applausi anche in chiesa all'arrivo della salma di Gioogiò. La bara bianca viene abbracciata dalla mamma che si chiede «perché» e chiede anche «giustizia». Alla sua richiesta di nuovo applausi in chiesa.

Sulla bara il corno che suonava il giovane e una sua foto. 

Applausi e commozione per l'arrivo del feretro

Applausi e commozione, in piazza del Gesù, per l'arrivo della salma di Giogiò. Sarà l'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, a celebrare i funerali. Alcune persone hanno gridato «giustizia, giustizia». La piazza è transennata per favorire l'accesso delle persone ed è stato anche installato un maxischermo. Sull'obelisco di pizza del Gesù è stato affisso uno striscione: «Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta. Giustizia per Giovanni».

La mamma di Giògiò in chiesa col corno

In lacrime, in braccio il corno di Giògiò. È arrivata così, in chiesa Daniela Di Maggio, la mamma del musicista 24enne ucciso da un ragazzo di 17 anni. «Giustizia per mio figlio, questo è il momento del dolore insopportabile - ha detto al suo arrivo- Vi preghiamo di essere discreti. Oggi è un momento di grande raccoglimento. Fatelo per Giovanbattista che ci teneva al rispetto e alla legalità».

Un minuto di raccoglimento per i dilettanti

Su proposta del presidente del Comitato Regionale Campania Figc-Lnd, Carmine Zigarelli, è stato disposto un minuto di raccoglimento prima dell'inizio delle gare dei campionati regionali in programma nel fine settimana, in memoria di Giovanbattista Cutolo, musicista 24enne ucciso a Napoli.

Uan borsa di studio per Giogiò

L'Associazione Italiana Attività Musicali dedica una borsa di studio in memoria di Giovanbattista Cutolo. «Giogiò era un giovane talento della musica che suonava il corno nell'Orchestra Scarlatti Camera Young di Napoli e socio della nostra associazione - spiega il presidente di Aiam, Francescantonio Pollice - In accordo con i genitori abbiamo deciso di dedicare alla sua memoria una borsa di studio per ricordare il suo talento e le sue innumerevoli qualità, ma soprattutto per aiutare in futuro chi come lui dedicava tempo e passione alla musica». 

L'impegno del ministro Sangiuliano

«La forza della musica per sconfiggere la cultura della violenza e della sopraffazione. Il ministero della Cultura ha finanziato il progetto presentato dall'Associazione Nuova Orchestra Scarlatti per dare un segnale chiaro e duraturo di vicinanza attiva del governo ai colleghi orchestrali di Giovanbattista Cutolo e alle maestranze impegnate a promuovere e rilanciare il linguaggio universale delle note». Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, annunciando lo svolgimento della manifestazione organizzata dall'Associazione Nuova Orchestra Scarlatti dal 25 settembre al 15 ottobre. 

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Il cordoglio del ministro Bernini

«Un abbraccio enorme alla famiglia di Giovanbattista Cutolo, era un grandissimo musicista». Così il ministro dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso - intervenendo a Morning News, su Canale 5 - il proprio cordoglio per l'assassinio del musicista 24enne dell'orchestra Scarlatti Camera Young, ucciso in piazza Municipio e di cui oggi si tengono i funerali. 

Il lutto del mondo dello spettacolo

Se il sovrintendente del San Carlo Carlo Fuortes, Marisa Laurito e Francesco Paolantoni hanno già assicurato la loro presenza, nella Chiesa del Gesù Nuovo sono stati riservati diverse decine di posti al mondo dello spettacolo. Non si hanno notizie invece su cosa farà il Calcio Napoli di patron Aurelio De Laurentiis che pure è stato invocato dalla signora Daniela.

Il saluto delle autorità

Nel giorno del lutto cittadino, sarà il sindaco Gaetano Manfredi ad accogliere il feretro di Giogiò nella chiesa del Gesù Nuovo. Sul fronte delle autorità è confermata la presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quella del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Così come quella del vicepresidente della Camera Sergio Costa. Il Pd sarà rappresentato dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Ma ci saranno anche tanti altri parlamentari di tutti i colori politici che hanno annunciato la loro partecipazione. 

Il piano sicurezza

Il piano sicurezza messo in campo dalla prefettura di Napoli è tarato per una piazza piena. Con le forze dell’ordine pronte a chiuderla nel momento in cui il numero dei presenti andasse oltre il consentito. Il Comune dal canto suo «per favorire la partecipazione ai funerali di Giovanbattista in considerazione della massiccia presenza di persone ha predisposto l’installazione di un maxischermo posizionato di lato alla basilica di Santa Chiara in modo da consentire di assistere al rito funebre anche a quanti non riusciranno a trovare posto in chiesa». 

Il programma

I funerali di Giogiò si terranno nella chiesa del Gesù nuovo alle 15 e saranno celebrati dall’arcivescovo Domenico Battaglia. Ma la bara arriverà in chiesa almeno 90 minuti prima della cerimonia e ad accoglierla dovrebbe essere il sindaco Gaetano Manfredi. Sarà il momento in cui si capirà se in Piazza del Gesù Napoli risponderà all’appello di mamma Daniela.

È la giornata del lutto cittadino e del funerale del povero Giovanbattista Cutolo. Ed è anche la giornata dove si capirà se «la città ferita nella coscienza» - come ha detto il sindaco Manfredi - si inchinerà innanzi alla bara del giovane musicista vittima di una violenza cieca e ottusa di un quasi coetaneo. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2023, 21:31
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