Giovanni Allevi: «Suonare a Sanremo è stata un'emozione fortissima. La malattia mi ha fatto capire cos'è la fragilità»

Il pianista è stato uno dei grandi protagonisti della seconda serata del Festival della Canzone Italiana

Giovanni Allevi: «Suonare a Sanremo è stata un'emozione fortissima. La malattia mi ha fatto capire cos'è la fragilità»

di Redazione web

Il maestro Giovanni Allevi è stato uno dei grandi protagonisti della seconda serata del Festival di Sanremo. Il super ospite di Amadeus ha commosso tutta Italia con la sua testimonianza, il racconto della malattia (un mieloma multiplo) e l'esibizione: dopo due anni di assenza dal palco il maestro ha suonato al piano il suo brano "Tomorrow". Il pianista ha spiegato che nella vita nulla è scontato e che ringrazierà per sempre Amadeus per avergli regalato un'emozione così grande. Allevi è stato intervista da Giovanna Civitillo a La Vita In Diretta.

L'intervista di Giovanni Allevi

Giovanni Allevi è salito sul palco dell'Ariston dopo due anni di assenza dalla scena musicale a causa della sua malattia che l'ha costretto a trascorrere moltissimi mesi su un letto di ospedale. Da quel letto, il pianista ha raccontato di avere visto le mille sfumature che differenziano l'alba dal tramonto e di essersi immaginato più volte la sua vita dopo il tumore. A La Vita In Diretta ha detto: «Che emozione tornare a suonare al Festival di Sanremo! La mia emozione più grande è sempre stata quella di suonare in pubblico, questo mi ha sempre riportato alla vita». 


Poi, il maestro ha continuato dicendo: «Essere a Sanremo, per me, è stata una sensazione indescrivibile ma anche questa mattina ho vissuto una grande emozione.

Mi sono svegliato, ho aperto il telefonino e su internet ho visto che una delle ricerche effettuate con più frequenza dalle persone era “Testo di Tommorrow”, il brano che ho suonato ieri sera. È stato bellissimo, mi sono commosso. Penso che tutta questa bellezza sia poesia». 

Giovanni Allevi e la malattia

Infine, il maestro Giovanni Allevi ha spiegato cosa gli ha fatto scoprire la malattia: «L’esperienza della malattia è stata molto forte, mi ha fatto capire cosa sia la fragilità, sia mia che quella degli altri pazienti. I medici e tutto il personale ospedaliero sono degli angeli, aiutano tante persone con coraggio, passione e dedizione». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Febbraio 2024, 18:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA