Totò Rizzo
«Confesso, non volevo tornare in tv. Mi ha chiamato il
direttore
«Confesso, non volevo tornare in tv. Mi ha chiamato il direttore di Rai3, Franco Di Mare, e mi ha detto: Voglio fare un programma con te. Ma voi non fate varietà, ho replicato. E lui: Non importa. Così ho capito che si poteva trovare una formula diversa: canzoni, balletti, ospiti, certo, ma con una variante talk, confidenziale».
Eccolo qui, Massimo Ranieri, o meglio Qui e adesso come si intitola lo show in onda da stasera per quattro giovedì alle 21.20 (ci saranno Morandi, Al Bano, Zero, Nannini, Irama e altri). Registrato al Sistina di Roma: «In palcoscenico, la mia casa, anche se la platea è vuota ma per me è come fosse piena, e nel teatro in cui ho esordito con un recital di canzoni napoletane con la regia Vittorio De Sica».
Qui e adesso è anche il titolo del suo nuovo disco con 17 tracce (fra cui 5 inediti) in cui ha rivestito di arrangiamenti moderni 12 suoi brani di buon successo ma figli di un Dio minore che «non sono riuscito a seguire come un padre dovrebbe fare con tutti i figli» perché pencolava già verso la carriera d'attore abdicando, a soli 24 anni, dal ruolo di divo della musica leggera. Così tra milonga, blues, beguine, jazz rinascono a nuova vita Via del Conservatorio, Quando l'amore diventa poesia, L'amore è un attimo, Sogno d'amore, Ti ruberei, Le braccia dell'amore. Artefice del maquillage sonoro il compositore, cantante e produttore canadese Gino Vannelli. Che con Ranieri duetta in Siamo uguali, uno degli inediti tra cui spiccano Mia ragione, già in anteprima a Sanremo, e Quando il sogno diventa inutile che Charles Aznavour regalò all'artista napoletano qualche anno prima di morire.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Dicembre 2020, 05:01
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