Sono passati circa 15 anni da quando Vanessa Russo, una ragazza di 22 anni, venne uccisa con un ombrello nella metropolitana di Roma da una ragazza romena, Doina Matei, poi condannata a 16 anni di pena, ma di recente tornata a piede libero. Dopo l'omicidio ci fu una causa civile per stabilire il risarcimento alla famiglia della vittima: quel risarcimento è stato quantificato in 760mila euro totali, che però non saranno a carico della giovane colpevole del delitto, ma dello Stato italiano.
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Ne parla oggi il quotidiano Libero: essendo la Matei nullatenente e con due figli a carico, sarà dunque lo Stato a prendersi carico dell'indennizzo ai genitori e ai fratelli di Vanessa. Ai tempi la vicenda suscitò grande clamore: Doina, romena senza permesso di soggiorno, dopo un banale diverbio colpì Vanessa con la punta di un ombrello.
Nel 2012 iniziò la causa per il risarcimento davanti al Tribunale di Perugia: due anni dopo, ricorda Libero, la sentenza quantificò in 760mila euro totali l'indennizzo ai familiari di Vanessa, ma stabilì che Doina non potesse pagare un centesimo, perché nullatenente. A quel punto i Russo presentarono ricorso al Tribunale di Roma citando direttamente lo Stato italiano: e ora proprio lo Stato pagherà quel risarcimento. Una vicenda che ha davvero dell'incredibile.
Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Maggio 2022, 08:39
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