Vanessa Russo, la sua memoria rivive in "Ossi di seppia": il nuovo programma RaiPlay con Pierangelo Buttafuoco

Vanessa Russo, la sua memoria rivive in "Ossi di seppia": il nuovo programma RaiPlay con Pierangelo Buttafuoco

di Marco Castoro

«Ci sono dei fatti di cronaca, come quello della giovane Vanessa Russo, che sono e restano una realtà presente nel nostro orizzonte ma spesso assente dal dibattito politico. Una realtà che resta tra le vicende sospese, una parentesi dimenticata o addirittura cancellata, per poi risultare prepotente quando diventa parte della maionese impazzita della politica che la utilizza o per nasconderla o per farne un caso. È questa la cosa più sconvolgente: anche sui casi di cronaca o si fa propaganda o si nasconde la polvere sotto il tappeto per fare finta di niente».

 
A sottolineare questo aspetto del frullatore quotidiano dei fatti che accadono è Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista, che ha ricostruito la vicenda di Vanessa Russo come narratore, ripercorrendo in maniera visiva i luoghi, gli spazi e attraversando le strade in cui si è verificato il dramma nella docuserie in esclusiva su RaiPlay. «Ognuna delle storie che abbiamo deciso di raccontare con “Ossi di Seppia, il rumore della memoria” – spiega il direttore di RaiPlay, Elena Capparelli - è in grado di darci una prospettiva di lettura dei fatti che spesso ci insegna qualcosa, o quanto meno ci fa riflettere».


Vanessa fu uccisa nell’indifferenza generale da un colpo di ombrello.

La punta che penetra talmente in profondità da fratturare l’orbita cervicale. Un giorno di agonia e la vita di Vanessa Russo, 23 anni, vola via nel reparto di un ospedale romano. Tutto accade in un attimo, quel 26 aprile del 2007. La giovane è seduta in un vagone qualsiasi della metropolitana e ha accanto due ragazze rumene, fino ad allora due ragazze qualsiasi. Si preparano a scendere alla stazione Termini. La calca verso le porte, qualche spintone, una parola di troppo e una forte discussione scatenano un gesto violentissimo: la maggiorenne delle due ragazze rumene impugna l’ombrello come una lancia e colpisce Vanessa all’occhio sinistro.

Nell’indifferenza generale la vittima si copre con le mani il viso e cade a terra, mentre le due si allontanano lasciandola sola in un lago di sangue. Le due rumene sapranno solo il giorno dopo che Vanessa è morta per quel colpo dato con l’ombrello che le ha sfondato il cranio.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Aprile 2021, 09:29
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