Ubaldo Manuali, la prima vittima del netturbino: «Mi ha stuprata nel mio letto. Non ho paura di mostrarmi, è lui che deve nascondersi»

Stefania Loizzi non ha paura di raccontare com'è andata: il modo in cui ha conosciuto il netturbino, Ubaldo Manuali, la chiamata di quella sera e la droga nel prosecco

Stefania vittima del netturbino Manuali: «Mi ha stuprata nel mio letto. Non ho paura di mostrarmi, è lui che deve nascondersi»

di Redazione Web

Ubaldo Manuali, un uomo di 59 anni, operatore ecologico in una ditta di Fiano Romano, separato con una figlia e accusato di aver drogato e violentato tre donne. Iniziamente, secondo le testimonianze, le donne non si erano rese conto di ciò che era successo a causa del farmaco che era stato loro somministrato, il Lormetazepalm, simile allo Xanax, ritrovato poi in casa dell'uomo.

Una delle tre vittime, però, ha deciso di farsi avanti e raccontare la vicenda in un'intervista a Repubblica, senza paura. Si chiama Stefania Loizzi e vuole chiarezza sulla vicenda, per se stessa, le altre vittime e anche per la figlia di Ubaldo, che in un'intervista a Pomeriggio Cinque, senza mostrarsi in volto e con voce camuffata, ha difeso l'innocenza del padre e affermato che «non aveva bisogno di fare queste cose, a lui le donne non sono mai mancate». 

Stefania parte dal principio, da quella richiesta di amicizia su Facebook arrivata nel 2020: «Ho visto che in comune avevamo un’amica. Lei mi ha detto che era una persona tranquilla e simpatica e allora ho accettato l’amicizia». Poi, nulla di strano: chiacchiere via chat e infine lo scambio dei numeri, per poter comunicare più agevolmente. Gli argomenti di conversazione non presagivano nulla di strano: «Lui mi parlava della figlia, della sua frequentazione in chiesa, del suo padre spirituale».

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Il primo incontro, la violenza, le foto e i video

Il lato spirituale che Ubaldo Manuali aveva manifestato durante le conversazioni via telefono non è mancato durante il primo incontro con Stefania, quando le ha portato rosari e santini.

Poi, la frequentazione ha cominciato a prendere una piega diversa: «Ci vedevamo sempre fuori casa, lui faceva delle foto anche se io non volevo».

La rottura è arrivata poco dopo, quando Stefania ha messo in chiaro la sua posizione: «Mi ha detto che gli interessavo come persona. Gli ho risposto che potevamo essere solo amici. Sono passati dei mesi senza vederci». Finché non è arrivata quella chiamata la sera del 14 gennaio 2023, in un momento di particolare vulberabilità: «Avevo un braccio ingessato per una frattura, avevo perso da poco mia mamma. Era un brutto periodo. Prima mi ha detto che passava a prendermi e che cenavo a casa sua. Non volevo, non mi andava, poi ho accettato».

Poi, il cambio di programma improvviso: «Mi ha richiamata dicendo che portava la cena a casa mia: dall’antipasto al dolce, fino al vino. Ero giù, ho accettato. Una volta a casa mia ha aperto il prosecco per fare un brindisi. Ho bevuto e mi ricordo solo che ero andata in cucina a prendere le patate. Poi, il buio». 

Stefania non sa precisamente quanto tempo sia passato, ma si risveglia nel suo letto e Ubaldo Manuali è accanto a lei: «Non riuscivo a vedere bene. Ho trovato una sua mano sulla faccia, ho reagito male e gli ho detto: “Schifoso, che fai nel mio letto?”. Lui mi ha risposto che mi ero sentita male e che non voleva lasciarmi sola. Ho avuto la forza di voltarmi e ho visto che era senza pantaloni ma sono crollata».

Quando, al successivo risveglio, è corsa dal suo medico e ha raccontato la vicenda, lui «ha detto “Oddio, mi stai sconvolgendo” e mi ha consegnato un foglio urgente per il pronto soccorso. Nel mio sangue i medici hanno trovato la droga dello stupro. Pensavo che mi avesse drogata per derubarmi. Invece mi ha violentata in casa mia. Provo troppo schifo».

Non solo la violenza: Stefania racconta di essere stata anche ripresa e di aver «visto alcune foto ma c’è anche un video che ha girato ai suoi amici del calcetto. Si faceva grande con i suoi amici che mi fanno schifo tanto quanto lui perché avrebbero dovuto denunciare. L’ho fatto io, invece, lo stesso giorno della visita. E se tornassi indietro lo rifarei di nuovo».

E poi, la preoccupazione di Stefania per la figlia del violentatore, la ragazza che continua inevitabilmente a difendere suo papà: «Io so solo che un giorno mi inviò le foto di sua figlia che nel camerino stava provando biancheria intima. Spero si faccia chiarezza anche su questo».


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Settembre 2023, 15:18
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