Simone Cristicchi, l'artigiano delle note torna live dopo sei anni e inizia il tour a Roma

Simone Cristicchi live all'Auditorium di Roma: «Sento la responsabilità della musica, sono diventato un cesellatore di parole

di Marco Castoro
Simone Cristicchi, ciak si ricomincia. Dopo anni di spettacoli teatrali, ora si torna in concerto (l’ultimo tour risale a sei anni fa) e si parte dalla capitale, prima di affrontare l’intero territorio italiano con le date ancora work in progress. Domenica prossima alle 21 si esibirà all’Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli.

Cristicchi, è ancora un “Fabbricante di canzoni”?
«Direi un artigiano, come termine mi piace di più. Con gli anni che avanzano sento maggiormente la responsabilità di quello che scrivo: per questo sono diventato un cesellatore di parole».

Cantautore, musicista, attore di teatro, scrittore, voce radiofonica. Ma riesce anche a mangiare e dormire?
«Sì, sono una buona forchetta, abito ai Castelli romani. Adoro la porchetta, l’amatriciana, la cacio e pepe». 

Le manca il cinema? Ci ha mai pensato?
«In passato ho fatto una colonna sonora. Mi piacerebbe molto fare un tentativo, un esperimento da attore. Per il momento sto girando un documentario che a breve finiamo. Si intitola “HappyNext - Alla ricerca della felicità”, con interventi di grandi nomi della cultura, spettacolo, gente comune. Chiedo loro di rispondere a una domanda tanto semplice, quanto complessa e di interpretazione personale: Che cos’è la felicità?».

A casa sua possiede una stanza a parte per tutti i premi che ha vinto. Ce n’è uno con la bacheca di cristallo?
«Li ho regalati tutti a mia madre e ci ha fatto proprio la stanza dei premi».

C’è qualcosa di lei nel 40enne dello spettacolo teatrale “Manuale di volo per uomo” che rimasto bambino vede tutto stupefacente e affascinante? Del resto, il verso “Perché tutto è un miracolo, tutto quello che vedi” lei lo dice anche nel brano “Abbi cura di me”.
«C’è molto di me in Raffaello, l’uomo con i super poteri, quella lente di ingrandimento che gli fa apprezzare qualsiasi cosa. È molto autobiografico. Io sono un cercatore di bellezza, oggi dobbiamo prendercene cura, è una consapevolezza che viene con il tempo».

L’ennesimo tour. In questo caso “Abbi cura di me” è un appello che fa al pubblico per non mollarla?
«No (ride, ndr) per fortuna mi seguono in tanti. Alla Sala Umberto c’erano quasi 5000 persone, l’Auditorium è un po’ più piccolo quindi ci sono 1200 posti».  

Qual è la prima cosa che farebbe se all’improvviso cominciasse a volare, come spesso si augura nei suoi testi?
«Andrei in direzione del mare perché c’è l’azzurro. Sorvolare il mare mi emoziona, quando sei su un aereo e guardi dal finestrino, è come se cielo e mare fossero uniti, un tutto uno».

Simone Cristicchi in concerto domenica 19 alle 21, Parco della Musica, v.le P. de Coubertin 30, ROMA bigl. da5.25 a 35.00 + dp
info www.auditorium.com
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Maggio 2019, 05:50
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