Vittorio Boiocchi, sull'omicidio del capo ultrà dell’Inter, ucciso ieri sera in strada a Milano, ora si cerca di dare un volto e un nome ai due killer che l'hanno avvicinato su uno scooter per poi freddarlo con cinque colpi di pistola.
I testimoni
Ad uccidere - ieri sera a Milano - Vittorio Boiocchi, storico capo degli ultrà dell'Inter, sono stati, in base alle testimonianze e alle prime ricostruzioni, due killer a bordo di una moto, probabilmente un maxi-scooter.
L'agguato sembra un regolamento di conti collegato al lungo passato criminale dell'uomo che aveva molti precedenti e condanne definitive per rapina, traffico di droga e sequestro di persona.
La polizia sta cercando quindi i due assassini.
Le telecamere nella zona
Purtroppo però nella zona dell'omicidio non sono state trovate per ora telecamere che possano aver ripreso il fatto di sangue.
Boiocchi, 69 anni, oltre 26 anni di carcere alle spalle, è stato centrato al collo e al torace da due dei cinque colpi di pistola sparati dagli assassini mentre stava tornando a casa, alle 19.45, in via Fratelli Zanzottera nel quartiere Figino alla periferia della città.
Era sposato e aveva tre figli.
Le indagini
Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile milanese, diretta da Marco Calì.
Dopo che la notizia è circolata, la Curva Nord dell'Inter è restata in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro. Poi i Boys hanno abbandonano gli spalti - la curva del secondo anello - durante l'intervallo. Una sorta di «omaggio al ras».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Ottobre 2022, 18:13
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