Ucciso sotto casa a Milano a colpi d'arma da fuoco Vittorio Boiocchi, 69 anni, storico capo ultrà dell'Inter. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti intorno alle 19.50 Boiocchi era in via Fratelli Zanzottera 12 nel quartiere di Figino quando è stato vittima di un agguato. Sarebbe stato colpito da almeno tre colpi d'arma da fuoco. Boiocchi stava rientrando nella sua abitazione.
Stava rientrando a casa. I proiettili lo hanno colpito al torace e al collo
Trasportato in condizione disperate all'ospedale San Carlo è morto in Pronto Soccorso. L'agguato è avvenuto poco prima della partita Inter-Sampdoria allo stadio San Siro, dove sono stati vietati cori e striscioni in Curva Nord. Gli ultrà nerazzurri hanno anche abbandonato gli spalti. Sull'omicidio indaga la squadra Mobile della questura di Milano guidata da Marco Calì.
Vittorio Boiocchi, le condanne
Diverse le condanne definitive raccolte negli anni: rapina, traffico di droga e sequestro di persona. Boiocchi aveva trascorso oltre 26 anni in carcere, l'ultima volta era stato arrestato nel 2021 dalla Squadra mobile che ora indaga sul suo omicidio.
La Curva Nord a San Siro resta in silenzio, abbandona lo stadio
La Curva Nord dell'Inter resta in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro, poi i Boys abbandonano gli spalti - il secondo anello - durante l'intervallo. È questa la reazione dei tifosi nerazzurri dopo che è circolata la notizia della morte di Vittorio Boiocchi, nome storico del mondo ultrà milanese, e no solo.
La Curva Nord a San Siro non canta e abbandona lo stadio. Molti tifosi sono stati costretti con le minacce
La Curva Nord dell'Inter resta in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro, poi i Boys abbandonano gli spalti - il secondo anello - durante l'intervallo. È questa la reazione dei tifosi nerazzurri dopo che è circolata la notizia della morte di Vittorio Boiocchi. Non solo. Stando a diverse denunce fatte sui social molti tifosi sarebbero stati costretti ad abbandonare il settore verde del secondo anello perché minacciati dai gruppi organizzati che avrebbero anche spinto e preso a schiaffi chi non voleva abbandonare la curva.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Ottobre 2022, 00:28
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