Julia Ituma, i funerali della pallavolista: rose bianche e un lungo applauso. La sua morte un «enigma incomprensibile»

A darle l'ultimo saluto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Presenti in chiesa le compagne di squadre di Julia e le delegazioni di varie realtà pallavolistiche

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di Redazione web

È il giorno del dolore per Julia Ituma, la pallavolista di 18 anni della Igor di Novara precipitata dall'albergo dove si trovava con la squadra ad Istanbul e morta lo scorso 13 aprile. Il funerale viene celebrato oggi nella chiesa San Filippo Neri, a Milano, dove la ragazza era cresciuta sportivamente. A darle l'ultimo saluto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Presenti in chiesa le compagne di squadre di Julia e le delegazioni di varie realtà pallavolistiche, dal Vero Volley (per cui gioca la sorella Vanessa, nella società satellite del Viscontini), il Billa Volley e Chieri.

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Rose bianche e lungo applauso

 

Tante le corone di fiori sul sagrato. È iniziato alle 11 il funerale di Julia Ituma. Rose bianche su una bara di legno chiaro. La salma di Julia Ituma era arrivata alla parrocchia San Filippo Neri di Milano, 15 minuti prima dell'inizio della celebrazione. Poche lacrime, tanta compostezza, un applauso all'ingresso in chiesa. Tante corone di fiori sul sagrato: quella degli Amici del club della mamma, della Igor Volley, della Aspria Harbour club, della Lega Pallavolo serie A femminile. Oltre che del condominio della famiglia di Julia.

Un «enigma incomprensibile»

 

È un «enigma incomprensibile» secondo l'arcivescovo di Milano Mario Delpini la scomparsa di Julia Ituma, la pallavolista di 18 anni morta ii 13 aprile a Istanbul dopo essere precipitata dall'hotel che ospitava lei e tutta la squadra Igor Novara. Lo sottolinea in un messaggio di «vicinanza e condivisione» mandato questa mattina, in occasione dei funerali, ai familiari, gli amici e tutta la comunità «che vivono un momento di strazio e smarrimento», che hanno «domande, inquietudini, sensi di colpa» mischiati ai «ricordi lieti». «Preghiamo per Julia: ne venga la consolazione per la famiglia trafitta da un dolore troppo grande».

La "paura del buio"

«Non vergognatevi di avere paura del buio. Le paure vanno dette per poterle cacciare via. Le paure sono nelle tenebre ma quando sono messe nella luce scoppia la verità».

Don Ivan Bellini, parroco in San Filippo Neri, sceglie le parole di Papa Francesco per dare l'ultimo saluto a Julia Ituma. «Esattamente un anno fa ero in piazza San Pietro a Roma per l'incontro tra il Papa e gli adolescenti. Il Santo Padre parlò in questo modo, riferendosi alla pandemia che ci stavamo lasciando alle spalle. Disse che la vita a volte ci fa sentire soli e toccare con mano la fragilità. Ma noi meritiamo di essere amati per come siamo, prima di ogni merito».

«Era fortissima»

«Ho il cuore spezzato, non riesco a crederci ». Quasi impossibile trovare le parole sul sagrato della parrocchia San Filippo neri di Milano. Lo fa Aurora Cannone, ex compagna di squadra di Julia all'oratorio San Filippo Neri. «Non ci sentivamo da qualche tempo, ma ho tantissimi ricordi con lei. Già da piccola era fortissima».

L'omelia per i giovani

 

A celebrare le eseqie il parroco, don Ivan Bellini insieme a don Fabio Carcano, il sacerdote di Santa Maria del buon consiglio, cioè della parrocchia della Bovisa, il quartiere dove Julia è cresciuta e dove ancora vive la famiglia. Al momento non sono previsti interventi alla fine della messa né di amici di Titu, come veniva chiamata Ituma da chi le voleva bene, né dalla famiglia. «Ho parlato a lungo con la mamma, per sostenerla un po' e per sostenerci. Nell'omelia - ha spiegato - cercherò di aprire il cuore alla speranza, perché questo è il senso del funerale cristiano, cercherò di trovare le ragioni per incoraggiare ad andare avanti per onorare la memoria e la presenza di Julia. La famiglia mi ha proprio chiesto un momento di apertura alla speranza, un invito ai giovani a vivere in questo modo».

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Aprile 2023, 17:20
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