Strada dei Parchi, il governo revoca la concessione al gruppo Toto per l'A24 e l'A25

L'azienda non ci sta: «Nessuno ha mai approvato il Pef, reagiremo a questo sopruso»

Strada dei Parchi, il governo revoca la concessione al gruppo Toto per l'A24 e l'A25

Svolta nel braccio di ferro tra il gruppo Toto, che gestisce le autostrade A24 e A25, e il Ministero delle Infrastrutture delle Mobilità sostenibili. Il governo, infatti, ha revocato la concessione alla società Strada dei Parchi, che finora ha gestito le due autostrade che percorrono Lazio e Abruzzo.

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A24 e A25, le autostrade tornano pubbliche con pedaggi bloccati

Dopo Autostrade per l'Itala, quindi, di fatto si procede con una nuova nazionalizzazione. Come scrivono Andrea Bassi e Stefano Dascoli per Il Messaggero, il Governo ha approvato un decreto legge che, con effetto immediato, revoca la concessione sulla base della procedura per grave inadempimento, attivata dal Mims nel dicembre scorso, per via «delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione». Con la revoca della concessione, la gestione delle due autostrade A24 e A25 viene presa subito in carico da Anas, con la garanzia per gli utenti che i pedaggi rimarranno bloccati ai livelli del 2017 anche in futuro.

A24 e A25, il nodo degli indennizzi

Strada dei Parchi, però, non ci sta: «È un sopruso contro il quale reagiremo». Il nodo più complicato da sciogliere è quello dei risarcimenti: il decreto rimanda agli indennizzi già oggi previsti in caso di revoca dall’articolo 35 del decreto 162 del 2019. Il vecchio concessionario avrebbe diritto solo al valore delle opere realizzate meno gli ammortamenti, alle penali da pagare per la risoluzione e a un indennizzo per mancato guadagno del 10% delle opere ancora da realizzare.

Il decreto del Governo, per la revoca, fissa uno stanziamento di 500 milioni di euro in tre anni, ma dalle somme da destinare al gruppo Toto andranno sottratti eventuali importi dovuti per il «risarcimento del danno» causato dal vecchio concessionario. Su questo punto, comunque, si giocherà il grosso della battaglia, soprattutto di natura legale.

A24 e A25, battaglia legale all'orizzonte

Già il mese scorso, il gruppo Toto aveva anticipato la decisione di ieri, chiedendo al Mims il recesso anticipato dalla concessione. Veniva richiesto anche un maxi indennizzo di 2,4 miliardi, calcolato secondo i parametri della stessa convenzione. Si tratterà di un nuovo capitolo di un lungo braccio di ferro, anche di natura giuridica, tra Strade dei Parchi e Stato. Nel 2012, tre anni dopo il terremoto dell'Aquila, alle autostrada era stata attribuita per legge una valenza strategica, stabilendo così la necessità dell'adguamento sismico. Servivano lavori per 6,5 miliardi di euro, di cui Strada dei Parchi aveva dichiarato di esserne pronta a finanziare una prima parte (2,1 miliardi). Nessun Governo, però, aveva mai approvato il necessario Piano economico e finanziario (Pef) che avrebbe dovuto ridefinire tutti i termini della gestione. Come le opere da eseguire, ma anche l'annosa questione dei pedaggi, che da anni vede impegnati in prima linea i sindaci dei Comuni a ridosso delle due autostrade in un'accesa protesta contro gli aumenti, sempre annunciati e poi bloccati o dall'intervento statale o per scelta della concessionaria.

A24 e A25, cosa succede ora?

Strada dei Parchi, quindi, accusa lo Stato di non aver mai predisposto il necessario Piano economico finanziario. La rottura era inevitabile: da un lato l’apertura della procedura di revoca per «gravi inadempimenti», dall’altro la richiesta della società di interrompere la concessione a fronte di un indennizzo. Ora le due autostrade passano in gestione all'Anas, che dovrà fare tutti gli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, avvalendosi (per ora) del personale della vecchia concessionaria.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2022, 15:58
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