Una tratta di bambine e bambini si nasconde dietro le centinaia di arrivi mensili nelle città di Roma, Napoli e Milano. Le organizzazioni criminali che li rapiscono o che li acquistano dalle famiglie indigenti nei loro paesi d'origine (Egitto, Marocco, e nazioni dell'Est Europa) li impiegano, soprattutto nella Capitale, nel mondo della prostituzione minorile e della pedopornografia, nello spaccio di droga e nell'accattonaggio. È lo spaccato inquietante che è emerso in nell'inchiesta della Procura di Roma e di quella dei minori, che sta indagano sul fenomeno legato ai ragazzini che si presentano nei distretti di polizia per chiedere asilo e assistenza.
Minorenne costretta a prostituirsi: «Costavo 500 euro l'ora». Quattro persone arrestate: i nomi
Prima l'asilo, poi spariscono nel nulla
I boss che gestiscono il traffico di ragazzini, infatti, utilizzano le maglie di una legge che permette ai bambini, che entrano illegalmente nel territorio italiano di restarci. Nel nord Africa infatti, in Romania, in Bulgaria e nei paesi dell'ex Urss ora in guerra, quando non vengono rapiti, sono i genitori ad affidarli ai Caronti con il miraggio di una vita migliore. Le indagini hanno svelato che a Roma, appena terminato l'iter negli uffici di polizia, che crea molti disagi agli agenti che sono costretti fare per giorni da baby sitter, i minori vengono sistemati nelle case famiglia ma le abbandonano dopo poco tempo per poi sparire nel nulla.
Il giro della prostituzione
Da quel momento in poi, vengono risucchiati e instradati dagli sfruttatori nel mercato della prostituzione intorno la stazione Termini, nel tratto di via Giolitti, compreso tra il binario 25 e le ferrovie laziali, che pullula di pedofili in cerca di prede da adescare.
Alcuni di loro finiscono in mano a registi di film a luci rosse che hanno come protagonisti ragazzini che non hanno ancora raggiunto i dieci anni d'età.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Dicembre 2022, 08:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA