Formalmente è indagato per omicidio, ma sui social la sentenza è già stata emessa: una condanna senza appello. Pietro Morreale, il giovane accusato di aver ucciso la fidanzatina Roberta Siragusa e di averla scaraventata in un burrone a Caccamo, nel palermitano, per il popolo di Facebook è già colpevole. Da ieri sera sul suo profilo social è calata una tempesta di insulti, oltre 4mila, uno ogni 30 secondi sotto la foto che li vede insieme davanti al Teatro Massimo di Palermo.
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I commenti sono terribili: «Datelo a me che ci penso io», «Spero che soffrirai a vita», «suicidati», «mi auguro che in carcere ti facciano la festa», «la pena di morte ci vorrebbe». «Sto indegno deve ringraziare il signore che è Italiano, in America sarebbe già sulla sedia elettrica», un altro commento. E ancora: «Che Dio ti perdoni, non augurerei mai l'inferno a qualcuno, ma prenditi le tue belle conseguenze qui», quasi a giustificare l'orda di commenti negativi. «La ruota gira, pezzo di m...», scrive un altro. «Sei una m... umana ti farei fare la stessa fine ma non così, ti taglierei a pezzi e ti farei morire a poco», un altro commento. Sono centinaia, e se qualcuno si permette di scrivere che non è detto che sia stato lui e che magari bisognerebbe attendere di saperne di più, viene a sua volta attaccato.
Al vortice di insulti non si sono sottratti nemmeno i gestori della pagina della squadra di arti marziali Kilroy team, di cui Morreale, appassionato di kick boking, aveva fatto parte.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Gennaio 2021, 12:48
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