Incidente Frecce Tricolori, i sensi di colpa del papà di Laura: «Non sono riuscito a slegarla, dove ho sbagliato?»

L'uomo è stato dimesso ieri dall'ospedale e non si dà pace

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di Redazione web

Una famiglia distrutta. Paolo Origliasso, il papà della piccola Laura, morta nell'incidente delle Frecce Tricolori a Torino, non si dà pace. «Dove ho sbagliato? Cosa avrei potuto fare di diverso per salvare la mia bambina?», dice ai medici l'uomo, ieri dimesso dall'ospedale dove è ancora ricoverato il figlio di 12 anni. Un dubbio, che forse lo accompagnerà per tutta la vita. Ha provato in tutti i modi a slegarla e portarla via dall'auto, ma non ci è riuscito. 

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Il dramma di Torino

«Non sono riuscito a slegarla, ho tentato di sganciare il seggiolino, ma non ci sono riuscito. Ci ho provato fino all’ultimo», ha detto l'uomo. Della sua famiglia, lui è quello che è uscito meglio dall'incidente.

Il figlio è ancora nel reparto di rianimazione, ricoverato con ustioni che hanno interessato quasi il 30% della superficie corporea, ha cominciato stamani il graduale risveglio dalla sedazione. Le condizioni cliniche del dodicenne sono definite «buone». La moglie, Veronica Vernetto, resta ancora in osservazione, perché, come ha detto Maurizio Berardino, capo dipartimento anestesia e rianimazione della Città della Salute, le ustioni sono più estese e probabilmente richiederanno un intervento di chirurgia plastica.

San Francesco al Campo piange Laura

Per le strade di San Francesco al Campo, dove abitano gli Origliasso e dove tutti conoscono tutti, c'è un silenzio irreale. Il rumore degli aerei è una compagnia costante ma oggi lo scalo di Caselle è chiuso. «Qui - ha dichiarato davanti alle tv un uomo che risiede quasi in prossimità della pista e che ieri è stato uno dei primi a raggiungere il luogo del disastro - abbiamo paura ogni giorno. Penso sempre che se un aereo rompe il motore di sinistra viene addosso a noi».


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2023, 15:06
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