Lo stupro di gruppo di Palermo è stato ed è tutt'ora un fatto di cronaca che ha scosso l'intero Paese, lasciando senza parole chiunque. Sette ragazzi si sono avventati come bestie su una ragazza e l'hanno violentata, mentre lei chiedeva aiuto, una vittima che va rispettata e aiutata. I carnefici della violenza di gruppo sono stati individuati e fermati.
L'opinione pubblica si sta esprimendo e tra questi echeggia anche la voce ferma e decisa di Ermal Meta, cantante di origini albanesi che ha deciso di esporsi in prima persona per dare voce ai pensieri di molti.
Andiamo a leggere cosa ha scritto.
Conosco persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più. Che scattano in piedi appena sentono un rumore alle loro spalle, che non sono più riuscite nemmeno ad andare al mare e mettersi in costume da bagno come se non avessero nemmeno la pelle. Vogliamo salvare e…
— Ermal Meta (@MetaErmal) August 21, 2023
Ermal Meta e i duri tweet sullo stupro di Palermo
Ermal Meta ha condiviso su Twitter la sua opinione sullo stupèro di gruppo avvenuto a Palermo. Ermal ha scritto: «Conosco persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più.
Non tutti sembra che abbiano apprezzato il pensiero del cantante che, agendo d'istinto, ha condiviso ciò che pensa sui carnefici dello stupro, scrivendo: «Li in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi “cani” auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro».
Gli attacchi
Ermal Meta è sempre stato un cantante che non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa e soprattutto, non ha paura di difendersi dagli attacchi di chi lo giudica ancor prima di ascoltare il suo pensiero.
La sua unica e principale preoccupazione è verso quella ragazza che difficilmente si riprenderà dopo un trauma simile: «Di orribile c’è quello che hanno fatto, di orribile c’è il trauma che quella ragazza probabilmente si porterà dietro per molto tempo, di orribile c’è la madre di uno di loro che cerca di far passare per una poco di buono la vittima, di orribile c’è la mancanza totale di empatia, di orribile c’è filmarla, deriderla, lasciarla per strada come uno straccio e poi minacciarla, di orribile c’è la totale mancanza di umanità. Non è la collettività ad averli portati a compiere uno scempio del genere, ma una loro precisa e lucida scelta. Se l’educazione (compito della famiglia) non funziona prima, deve funzionare la punizione dopo, proprio per difendere la collettività che tanto ti sta a cuore».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Agosto 2023, 21:57
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