Da stasera «Lampedus'amore»: tre giorni di parole e musica. Da Ermal Meta a Ester Pantano, ecco chi ci sarà

Con il premio intitolato a Cristiana Matano, la giornalista scomparsa nel 2015, e riservato ai cronisti che fanno del proprio mestiere anche uno strumento di impegno sociale e civile

Da stasera «Lampedus'amore»: tre giorni di parole e musica. Da Ermal Meta a Ester Pantano, ecco chi ci sarà

di Totò Rizzo

Cristiana Matano, napoletana ma palermitana d’adozione, aveva scelto Lampedusa come buen retiro ogni volta che, sebbene fosse instancabile sul lavoro, il giornalismo tra carta stampata, agenzie, televisione, la sopraffaceva. E aveva capito che quest’isola, "porta dell'Europa", troppe volte finita tra le pagine “di nera” per le tragedie dei migranti nel suo mare, aveva non solo un potenziale naturalistico enorme ma anche una forte vocazione alla fratellanza, all’accoglienza, a quel diritto alla dignità della vita per ogni essere umano che il giornalismo di impegno sociale che metteva in pratica ogni giorno invocava.

A Cristiana Matano – scomparsa prematuramente, a 45 anni, nel 2015 – è dedicato dal 2016 “Lampedus’amore”, un piccolo festival che è anche un premio giornalistico per chi del giornalismo fa anche strumento di consapevolezza sociale e civile. Una rassegna che anno dopo anno è cresciuta con la partecipazione di attori, cantanti, giornalisti, campioni dello sport, rappresentanti della politica, delle istituzioni, del volontariato. Che si divide tra la Piazza Castello e la Sala Convegni dell’aeroporto dell’isola. E che stasera, giovedì 6 giugno, vara la sua nuova edizione.

Ad inaugurare sarà l’attore Andrea Bosca con “La luna e i falò” tratto dal romanzo di Cesare Pavese, diretto da Paolo Briguglia (due nomi, Bosca e Briguglia, tra i più affermati della generazione di quarantenni di teatro, cinema e tv): un titolo simbolico nel suo intrecciare un presente di ritorno nella propria terra e un passato di migrazione all’estero.

Domani pomeriggio, due appuntamenti negli spazi dell’aeroporto, con l’inaugurazione di due mostre: “L’eredità di Falcone e Borsellino”, realizzata dall’agenzia Ansa e curata dai giornalisti Franco Nicastro e Franco Nuccio, e “Il giornalismo che non muore”, realizzata e curata dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia in omaggio ai cronisti siciliani uccisi della mafia e dal terrorismo.

In serata, in Piazza Castello, la “Notte in musica” con Ermal Meta (migrante anche lui, arrivato dall’Albania in Italia, dice: «Avevo 13 anni e il 16 giugno 1994 persi la vita che avevo per viverne un'altra.

Attraversai il mare e misi i piedi su una terra straniera. Italia la chiamavano…») e Marina Rei.

Sabato, giornata di chiusura, di mattina, all’aeroporto, il convegno “Dalla guerra alle migrazioni, raccontare la crisi e l’Europa che verrà” con la partecipazione di giornalisti, politici, operatori del sociale (modera la giornalista dell’Adn-Kronos Elvira Terranova) e la sera, in Piazza Castello, la consegna dei premi intitolati a Cristiana Matano e la partecipazione degli attori Ascanio Celestini con le sue narrazioni e Ester Pantano (la Jessica di “Imma Tataranni” e la Suleima di “Màkari”).

«Tre giorni – dice Filippo Mulè, presidente della onlus Occhiblù che organizza la manifestazione – per ricordare, raccontare ma soprattutto per riaffermare, attraverso la musica, il teatro, il giornalismo, i valori della solidarietà tra i popoli nel confronto con la quotidianità che ci circonda».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2023, 08:38
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