Ha un tumore incurabile, Leah farà la maratona di Londra: «Correre mi fa sentire viva»

Adesso la sua più grande paura, oltre a morire, è quella di non poter più correre

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di Niccolò Dainelli

«Correndo mi sento viva». Queste le parole di Leah Hardy, una 45enne londinese che da un anno ha saputo di avere un tumore incurabile al seno. «DOpo tanto correre, a volte mi stupisco di come il mio corpo riesca a fare ancora quello che gli chiedo. Da inizio anno ho corso già 620 chilometri e non ho alcuna intenzione di fermarmi», racconta al Telegraph a pochi giorni dalla maratona di Londra che correrà con la sua famiglia. 

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Leah corre la maratona di Londra con un tumore incurabile

Domani, domenica 23 aprile, sarà ai nastri di partenza con suo marito Ian e i figli Eric e Matilda, ma soprattutto con un sacco di persone che la incoraggeranno verso l'ennesima impresa. «Correre mi fa sentire viva, mi tiene allenata nel corpo e nella mente. Io non sono mai stata una ragazza sportiva, ma quando ho iniziato a lavorare come veterinaria ho iniziato per scaricare lo stress. E adesso la mia più grande paura, oltre alla morte, è quella di non poter più correre», ha raccontato al tabloid inglese. 

La diagnosi tremenda

Leah, infatti, nonostante sembri essere in grande forma da un anno ha scoperto di avere un tumore al seno incurabile.

La prognosi è tremenda: cinque anni di vita e uno è già passato. «Non vedrò crescere i miei figli, non potrò godermi la pensione e vendere la nostra casa per andare a vivere in campagna o viaggiare per il mondo», Leah pensa a queste cose tutti giorni, ma non si arrende e continua a correre. «Corro anche per non pensare, quando corro non penso, sono concentrata su me stessa e sulla sensazione del mio corpo che si muove e la maratona per me significa davvero tanto». 

«Non è una buona notizia»

«Tutto è iniziato quando avevo 36 anni. Ho sentito un nodulo al seno e ho capito. Dopo tanta chemioterapia e due interventi chirurgici sono guarita, ma sapevo che avrebbe potuto ripresentarsi. E così è stato dopo 8 anni. Ho sentito un nodulo sulla clavicola e sapevo già di cosa si trattasse. Ho fatto una visita e il medico mi ha dato la triste notizia. Ho chiamato mio marito e gli ho detto: "Vieni non è una buona notizia". Ero triste e arrabbiata, mi chiedevo perché proprio a me. Perché proprio ai miei figli. Quando lo hanno saputo hanno pianto e adesso sono concentrata su di loro e sul loro bene. Ho provato a scrivere delle lettere per loro e per i loro traguardi della vita che non potrò vedere e vivere, ma ho pianto troppo e ho dovuto smettere. Quindi sto realizzando dei fotolibri per loro: dei ricordi della loro mamma che potranno vedere sempre», ha raccontato Leah. 

La maratona

Per Leah, però, la maratona vuol dire molto. «L'ultima volta che ho corso la maratona di Londra è stato 12 anni fa e adesso la rifarò. Potrebbe essere la mia ultima maratona e non voglio perdere l'occasione. Non vedo l'ora che arrivi domenica. Penso che sarà molto divertente. Mi rifiuto di lasciare vincere il tumore, io voglio correre e fare anche un buon tempo. Non voglio dimostrare niente a nessuno. Lo faccio per me e sono felice di farlo. Sono felice».


Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Aprile 2023, 20:14
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