Il tatuaggio all'henné fatto in vacanza si trasforma in un incubo: «Non riuscivo più a muovere la mano»

La donna spera che la sua storia possa mettere in guardia coloro che vorrebbero, in vacanza, cedere alla stessa tentazione: «Se amate viaggiare, fate attenzione a queste cose!»

Il tatuaggio all'henné fatto in vacanza si trasforma in un incubo: «Non riuscivo più a muovere la mano»

di Hylia Rossi

Godersi la vacanza vuol dire anche spingersi oltre i limiti del proprio quotidiano e magari fare qualcosa che in circostanze normali non faremmo. Dunque, c'è chi pur non essendo un grande sportivo decide di imparare ad andare sullo snowboard e chi invece si concede uno sfizio estetico quale un tatuaggio all'henné, consapevole che durerà qualche settimana e ci ricorderà per qualche momento in più quei giorni di rilassamento e pace. 

Per Laura, tuttavia, la soddisfazione del tatuaggio è durata davvero poco mentre le complicazioni mediche che ne sono derivate sono state lunghe e affatto piacevoli. Vediamo cos'è successo. 

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Il tatuaggio all'henné e la reazione allergica

Laura ha deciso di raccontare la sua terribile esperienza tramite una serie di foto pubblicate su TikTok. Nella prima immagine ci mostra il tatuaggio appena completato e le dita decorate dall'inchiostro scuro. Sopra, scrive: «Ecco come questo bellissimo design fatto con l'henné si è rivelato il più grande disastro della mia vita».

La donna spera che la sua storia possa mettere in guardia coloro che vorrebbero, in vacanza, cedere alla stessa tentazione: «Se amate viaggiare, fate attenzione a queste cose!».

D'altronde, in alcuni casi questo tipo di tatuaggi temporanei vengono fatti in condizioni igieniche non ideali e, naturalmente, non sono preceduti da prove allergiche. Oltretutto, bisogna assicurarsi della buona qualità dell'henné, prima di procedere. 

Nelle foto successive, vediamo il progressivo deterioramento della pelle di Laura e l'aumentare del rigonfiamento. La ragazza racconta che dopo 24 ore le zone toccate dall'henné erano diventate incredibilmente pruriginose e poi l'inchiostro ha cominciato a bruciare la pelle a causa di una reazione allergica. 

Tornata dalla vacanza, la situazione non era affatto migliorata e anzi il gonfiore si faceva sempre più preoccupante: «Le mie dita mi sembravano estremamente calde e non riuscivo più a piegare l'indice», scrive Laura. Per questo motivo si rivolge ai medici ma per due volte le ripetono che c'è poco da fare se non aspettare e lasciar progredire lo sfogo. Più di questo, solo in consiglio di metterci del ghiaccio. 

Dodici giorni dopo, com'è possibile vedere dalla foto, la condizione della mano è peggiorata ulteriormente e quelli che un tempo erano disegni e decorazioni si sono trasformate in vesciche, tanto da non permetterle di usare le dita. Alla fine, un dottore ha deciso di darle retta e visitarla, ammettendo: «Non ho mai visto nulla di simile in trent'anni che faccio questo mestiere». 

È stato necessario il trattamento delle vesciche da parte dell'unità apposita che si occupa di ustioni, e successivamente la mano di Laura ha iniziato una lenta ripresa. Ogni tre giorni, la ragazza doveva essere medicata nuovamente da un'infermiera. Per due anni, dice Laura, ha avuto le cicatrici del tatuaggio. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2023, 09:47
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