Sottomarino Titan, come sono morti i cinque passeggeri: «L'implosione registrata subito dopo la scomparsa»

La Marina Usa aveva registrato già dalle prime ore successive all'interruzione delle comunicazioni un rumore compatibile con l'implosione

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di Redazione web

La maledizione del Titanic ha colpito ancora: sono tutti morti i cinque passeggeri che si erano imbarcati a bordo del sottomarino della compagnia OceanGate per osservare i resti del famoso transatlantico sepolto nelle profondità dell'oceano. La comunicazione ufficiale è arrivata in una note dell'armatore giovedì pomeriggio, a quattro giorni dalla scomparsa del sommergibile al largo di Terranova. Ma il sospetto che i tre milionari e i due membri dell'equipaggio fossero morti è sorto già nelle primissime ore successive all'interruzione delle comunicazioni: la Marina Usa aveva registrato l'implosione del Titan tramite un sistema di rilevamento acustico top secret. 

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Un sistema di rilevamento acustico top secret della Marina Usa progettato per individuare i sottomarini nemici ha rilevato per primo l'implosione del Titan, ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. Lo riferisce il Wall Street Journal citando dirigenti della difesa Usa. La Us Navy si è messa in ascolto non appena lo scafo ha perso le comunicazioni Poco dopo la sua scomparsa, il sistema ha rilevato quello che sospettava fosse il suono di un'implosione vicino al sito dei detriti scoperto oggi e ha riferito le sue scoperte al comandante sul posto.

 

La dichiarazione

«La Marina degli Stati Uniti ha condotto un'analisi dei dati acustici e ha rilevato un'anomalia coerente con un'implosione o un'esplosione nelle vicinanze generali di dove stava operando il sommergibile Titan quando le comunicazioni sono state interrotte», ha dichiarato un alto dirigente della Marina degli Stati Uniti al Wall Street Journal in una nota. «Anche se non definitiva, questa informazione è stata immediatamente condivisa con il comandante preposto all'incidente per assistere la missione di ricerca e il salvataggio in corso», ha aggiunto. La Marina ha chiesto che il sistema specifico utilizzato non sia nominato, citando ragioni di sicurezza nazionale.

Il ritrovamento

Dopo giorni di ricerche disperate, i rottami del sottomarino di OceanGate disperso da domenica sono stati trovati proprio accanto al fantasma del Titanic, con la stessa società e la Guardia costiera americana che giovedì sera hanno annunciato la morte dell'equipaggio.

La gelata sulle poche speranze ancora rimaste di ritrovare il veicolo e i suoi passeggeri ancora in vita era arrivata già in mattinata con il tweet delle autorità Usa sul ritrovamento dei detriti. Un cinguettio di poche parole con il quale la Guardia costiera, pur non sbilanciandosi ancora in dichiarazioni e annunci ufficiali, aveva di fatto lasciato intendere che per i cinque avventurieri ormai era finita. Il robot schierato per setacciare i fondali a caccia del sottomarino ha rinvenuto il telaio di atterraggio del batiscafo e la sua parte posteriore assieme ad altri tre pezzi proprio vicino alla prua del Titanic. Il veicolo è imploso istantaneamente per una «catastrofica perdita di pressione», hanno spiegato in serata le autorità, confermando i timori degli esperti che avevano ipotizzato un cedimento strutturale dovuto alla pressione o a un malfunzionamento.

Chi sono le vittime

Il dispiegamento di forze straordinario non ha potuto nulla per salvare la vita all'amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush, al miliardario britannico Hamish Harding, al francese Paul-Henry Nargeolet e all'uomo d'affari pachistano e a suo figlio Shahzada e Suleman Dawood.

Le polemiche su Oceangate

Davanti a una tragedia del genere le polemiche su OceanGate e il suo ceo non si placano. Nel mirino delle critiche c'è la struttura del sommergibile, operato tramite un controller per videogame Logitech F710, la mancanza di controlli sulla sicurezza ma anche i ritardi nel lanciare l'allarme una volta persi i contatti. Il Titan, così come i veicoli simili, era soggetto ad una supervisione regolamentare molto limitata e questo - secondo i critici - ha aperto la strada a scorciatoie in termini di sicurezza da parte della società. Viaggiare sul sommergibile di OceanGate era «un'operazione kamikaze», ha raccontato Arthur Loibl, il 61enne tedesco che due anni fa ha compiuto la stessa immersione. Gli esperti ritengono che uno dei problemi del sottomarino fosse il suo ripetuto utilizzo: per la sua struttura era infatti adeguato alla traversata sott'acqua per un numero limitato di volte, non per immergersi spesso come invece ha fatto. I molteplici viaggi potrebbero infatti aver indebolito la struttura, causandone il catastrofico collasso. E suonano ormai come un sinistro presagio le parole che l'amministratore delegato Rush aveva pronunciato in un podcast del 2022, quando aveva sostenuto che la sicurezza era un «puro spreco»: «Se si vuole rimanere al sicuro non ci si deve alzare dal letto, non si deve entrare in macchina, non si deve fare niente». Il risultato stasera è sotto gli occhi del mondo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Giugno 2023, 23:31
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