Sottomarino Titan, le ricerche con navi, aerei e droni: «Spesi oltre 6 milioni». Chi paga il conto?

Il costo dovrebbe ricadere interamente sui Paesi che hanno partecipato alla spedizione di ricerca

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di Redazione web

Le ricerche del sottomarino Titan sono durate circa tre giorni e hanno richiesto risorse ingenti. Secondo una prima stima, il costo totale delle spedizioni di ricerca sarebbe di 6,5 milioni di dollari. Alla spedizione di salvataggio hanno partecipato diversi Paesi, con mezzi differenti. Sono state inviate navi, aerei e droni, e utilizzati sistemi di ricerca avanzatissimi. Ma chi pagherà il conto?

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Ricerche Titan, la spesa per le ricerche 

Le operazioni di salvataggio si sono intensificate dopo che sono stati captati rumori provenienti dal fondale martedì e di nuovo mercoledì. L'area della ricerca è stata ampliata ad una zona che equivale in superficie a circa 10mila miglia quadrate - 26mila km quadrati - e in profondità scende fino a 2,5 miglia, circa 4mila metri. Per coprire questo spazio enorme, sono servite circa 10 navi. Dagli Stati Uniti hanno mobilitato tre aerei da trasporto C-17 appartenenti all'esercito statunitense. Hanno trasportando attrezzature di supporto e imbarcazioni sommergibili, come indicato dall'Air Mobility Command degli Stati Uniti. Inoltre, gli Stati Uniti hanno anche un drone acquatico in grado di mostrare ciò che è 20.000 piedi sott'acqua, più di 6.000 metri , e inviare immagini nitide.

A pagare per le ricerche, secondo quanto riportato da Business Insider, dovrebbero essere i Paesi che hanno partecipato. E quindi, su tutti, Canada, Stati Uniti e Francia. Paul Zukunft, ammiraglio in pensione della Guardia Costiera statunitense, ha dichiarato che è improbabile che venga chiesto a OceanGate, operatore del sottomarino Titan, di pagare la cifra. Né si potrà scaricare gli enormi costi sui parenti delle vittime. «Non è diverso da quando un privato esce in mare e la sua barca affonda.

Noi andiamo a recuperarli. Non presentiamo loro il conto dopo», ha detto l'ex capo della Guardia Costiera.

Quindi i costi dovrebbero ricadere esclusivamente sui contribuenti dei Paesi partecipanti. Ma non è escluso che i Paesi stessi possano richiedere i danni a OceanGate. Resta però una questione aperta.

 

Il sottomarino non a norma

Il prototipo di sottomarino Titan non aveva alcuna certificazione ufficiale. I passeggeri sono stati informati che si stavano unendo a una spedizione sperimentale ed erano consapevoli dei rischi. Si sono consapevolmente messi in pericolo di morte.

Per questo motivo, i Paesi potrebbero pensare di intentare una causa contro OceanGate, la società che gestisce i viaggi in fondo all'oceano, per chiedere i danni. Di certo, il caso dovrà fare giurisprudenza e sta generando già una enorme quantità di polemiche, soprattutto in relazione a metodi di salvataggio (diametralmente opposti) che vengono messi in atto per i migranti.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2023, 09:17
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