Al giorno d'oggi è diventato sempre più frequente utilizzare il servizio delivery per chi desidera avere la cena pronta senza dover pensare troppo a cosa mangiare e soprattutto a cosa preparare. Ovviamente, questo servizio ha un prezzo e non si tratta solamente del valore economico della pietanza ma anche del fatto che, in un certo senso, la privacy di chi ordina dal divano di casa, venga un po' invasa. Infatti, il cliente lascia i suoi dati, almeno quelli telefonici, al ristorante e, di conseguenza, al fattorino. Uno studio ha dimostrato come in molti utilizzino il numero dei clienti anche per richieste sessuali.
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Lo studio
Circa una persona su tre, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, ha affermato di avere ritrovato messaggi e chiamate inappropriati da coloro che, magari, la sera prima avevano consegnato il cibo ordinato per telefono. Quindi, l'Information Commissioner's Office (ICO) ha deciso di condurre uno studio, intervistando quasi 3000 persone nel Regno Unito, e ha scoperto che due terzi di loro erano stati ricontattati dal rider di turno per richieste a scopo sessuale.
Le parole dell'esperta
Emily Keaney, vice commissario dell'ICO, ha spiegato al Daily Mail: «Le persone hanno il diritto di ordinare una pizza, o di dare la loro e-mail per una ricevuta, o di farsi consegnare la spesa, senza che poi gli venga chiesto di fare sesso o di uscire in qualche modo. Hanno il diritto di sapere che, quando consegnano le loro informazioni personali, queste non verranno utilizzate in modi con cui non adeguati. La nostra ricerca mostra che un numero davvero elevato di persone, in particolare di giovani, cade preda di questi rider che, poi, se ne approfittano. Da alcuni, questo approccio potrebbe essere considerato romantico ma la realtà è che, il più delle volte, è disturbante».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Agosto 2023, 21:23
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