Un'agente di polizia è stata costretta a spogliarsi fino a rimanere in intimo durante un'esercitazione e ha deciso di sporgere denuncia per discriminazione e molestie sul posto di lavoro, riuscendo a vincere un risarcimento di circa 34mila euro. Si tratta dell'ispettore Rebecca Kalam, un'ufficiale a cui è stata rivolta la frase: «Solo perché hai le te**e non vuol dire che non puoi fare le flessioni». Inoltre, come riportato dal Mirror, le è stato chiesto di posare per un servizio fotografico quando era incinta. La donna, ora 40enne, si è infine vista costretta a ritirarsi dal lavoro per motivi medici.
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Il caso di molestie: le accuse e il risarcimento
L'ispettore Kalam ha denunciato la Polizia del West Midlands per molestie e discriminazione di genere presso il tribunale del lavoro.
Il racconto dell'agente
Durante il processo, l'ispettore ha fatto presente di essere entrata nelle forze dell'ordine nel 2012 e da allora è stata più volte oggetto di commenti sessisti e dispregiativi. Poco dopo il suo ingresso nella polizia, le è stato chiesto di partecipare a un allenamento fingendo di essere un manichino a cui doveva essere prestato primo soccorso a causa di una ferita d'arma da fuoco nella parte superiore del seno sinistro. A quel punto, le sono stati tagliati i vestiti ed è stata lasciata in mutande.
Cosa ha detto il giudice
Il giudice Christopher Camp ha dichiarato: «La gravità del caso deriva principalmente dal fatto che i torti subiti dall'Ispettore Kalam hanno fatto si che una donna relativamente giovane e ambiziosa sia stata fatta sentire così a disagio da spingerla a ritirarsi e renderle impossibile continuare a lavorare nella polizia».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Novembre 2023, 21:33
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