Farmacista licenziata per il vestito «troppo corto» fa causa all'ospedale e vince: sono molestie sessuali

La farmacista ha fatto causa al King' s College Hospital NHS Foundation Trust per body shaming e molestie sessuali sul luogo di lavoro

Farmacista licenziata per il vestito «troppo corto» fa causa all'ospedale e vince: sono molestie sessuali

di Redazione web

L'assistente farmacista di un ospedale NHS (National Health Service) di Londra, licenziata dal suo superiore per via del suo abbigliamento succinto, è riuscita a ottenere giustizia: ha vinto una causa contro il King's College Hospital NHS Foundation Trust (l'ente responsabile dell'ospedale) per molestie sessuali sul luogo di lavoro.

La farmacista, Levinna Ola, ha dichiarato di essersi sentita vittima di body shaming, e che i commenti dei colleghi l'hanno ferita profondamente: in particolare, gli altri farmacisti avevano deriso il suo vestito, ritenuto “troppo corto” per il suo fisico e per gli standard della farmacia. Come riporta il Daily Mail, il tribunale ha dato ragione a Levinna Ola, in base all'Equality Act del 2010, e adesso l'ospedale dovrà rispondere anche del licenziamento della farmacista, ritenuto ingiustificato.

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Le offese dei colleghi

Non si è trattato di un caso isolato: Lavinna Ola, infatti, ha dichiarato di aver subito commenti sgradevoli molte altre volte.

Stando alla sua testimonianza, molti colleghi avevano fatto apprezzamenti sgradevoli, dichiarando addirittura di “non riuscire a concentrarsi” a causa degli abiti succinti indossati dalla farmacista. Quindi Lavinna Ola, per mesi, ha dovuto subire commenti indesiderati, atti ad esaltare o a criticare la sua fisicità, la sua condotta e il suo abbigliamento.

Il fatto più grave, però, è accaduto successivamente: Lavinna si è presentata al lavoro con un vestito particolarmente corto, e i suoi superiori l'hanno allontanta, ritenendo il suo abbigliamento “inappropriato”.

Lavinna Ola si è sentita oltraggiata, ferita nella sua femminilità e vittima di un'ingiustizia. Per questo motivo, quindi, ha deciso di fare causa all'ospedale, ritenendo l'allontanamento del tutto ingiustificato, e sostenendo anche di aver subito delle molestie di natura sessuale.

La sentenza

Il tribunale ha ascoltato la testimonianza di Lavinna Ola, dei suoi colleghi e dei suoi superiori: è emersa la fondatezza delle accuse della farmacista e la veridicità della sua versione. Il giudice, Christine Macey, ha sentenziato: «Le donne tendono a subire commenti inerenti il loro corpo, del tutto indesiderati. I commenti dei colleghi e dei superiori di Lavinna Ola hanno violato la sua dignità, rendendola vittima di bodyshaming».

Dopo questo processo, l'ospedale dovrà accordarsi con Lavinna Ola per un congruo risarcimento, con una transazione che si deciderà prossimamente.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Ottobre 2023, 14:37
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