Libia devastata dal ciclone Daniel, tremila morti: «I dispersi potrebbero essere più di 5.000»

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La forza del ciclone Daniel si abbatte sulla Libia. La sabbia si trasforma in fango e il risultato è tragico. Sono finora quasi 3 mila i morti accertati e il numero di dispersi potrebbe essere di più di 5 mila persone. Le piogge torrenziali hanno portato alla rottura di due dighe e le città sono state invase dal fango. La furia della natura ha spazzato via intere areee residenziali, riferisce il governo. 

Ali al-Gatrani, vice primo ministro di quest'ultimo esecutivo, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire «con urgenza» nella città di Derna, la più colpita, bloccata via terra, priva di elettricità e comunicazioni e dichiarata «zona disastrata». Forti piogge hanno colpito anche le città di Misurata, Al Bayda e Marj con temporali e venti fino a 180 chilometri orari. Una tragedia che ha portato tantissimi Paesi, tra cui l'Italia, a esprimere il suo cordoglio per le tantissime vittime e la promessa di aiuti. 

 

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Tragedia in Libia

Il disastro provocato dal ciclone, tecnicamente un Tlc (Tropical-like-cyclon), viene da lontano: da Grecia, Bulgaria e Turchia, dove ha imperversato la scorsa settimana, con piogge torrenziali, inondazioni e allagamenti. Daniel si è spostato verso il Mediterraneo e ha toccato le coste del Nord-Africa. I morti di cui hanno parlato le autorità sono in parte conseguenza degli allagamenti causati dal crollo di due dighe, nella zona di Derna, la più interessata dal maltempo. «Due dighe sono crollate contemporaneamente” riferiscono fonti locali, citate dal The Libya Observer su X. Il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d'acqua, che hanno causato devastanti inondazioni nella città».

 

Il cordoglio dell'Italia

«L'Italia esprime il suo cordoglio per le vittime del ciclone Daniel che ha fortemente colpito la Libia orientale, causando inondazioni e devastazioni in varie città», scrive su X l'Ambasciata d'Italia in Libia segnalando per la comunità italiana il proprio numero di emergenza +218915766666. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, comunica che non risultano cittadini italiani coinvolti: «Il governo italiano segue con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti».

A causa degli effetti distruttivi, il primo ministro Osama Hammad ha annunciato due giorni di stop sul lavoro per tutti i settori dell'est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitaria ed emergenza


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