Gigi Proietti dalla A alla Zeta, l'alfabeto di un genio che ha fatto divertire tutta Italia

Gigi Proietti dalla A alla Zeta, l'alfabeto di un genio che ha fatto divertire tutta Italia

di Franco Pasqualetti

Solo Mandrake poteva nascere e morire nello stesso giorno. È così ieri mattina si è spento nel giorno del suo ottantesimo compleanno Gigi Proietti. Un attore unico, eclettico, capace di far ridere almeno tre generazioni di italiani. Una persona per bene. Un romano vero.Il suo cuore non ce l’ha fatta e, in un periodo di mascherine e tamponi, ha smesso di battere lasciando un vuoto immenso. Già, perché Gigi Proietti era una colonna del nostro teatro, del cinema e del doppiaggio. Un artista a tutto tondo che, nella sua lunghissima carriera artistica, ha collezionato successi e portato a casa applausi a scena aperta. Oggi l’Italia intera gli ha concesso l’ultima standing ovation. I funerali giovedì 5 novembre 2020 a Roma, la sindaca Raggi ha proclamato il lutto cittadino. 

 

A me gli occhi please: forse il suo spettacolo più importante. Frutto della collaborazione nel 1976 con Roberto Lerici, è stato un esempio di teatro-grafia che segnò uno spartiacque nel modo di intendere il teatro, e al quale seguiranno numerosissime repliche.


Brass: il suo debutto fu in una pellicola del regista re dell’erotico. Era il 1968 e interpretò un ruolo nel film drammatico L’Urlo.


Cavaliere nero: è il personaggio di un suo celebre sketch (che Leggo ha preso a prestito per una rubrica di critica gastronomica). La battuta memorabile? Ar cavaliere nero... nun je devi cacà er cazzooooo!!!!

Doppiatore: Proietti ha prestato la sua voce in moltissimi film. Doppiò Sylvester Stallone in Rocky I (il grido Adrianaaaa in italiano fu migliore dell’originale disse l’attore americano). Doppiò Dustin Hoffman in Lenny e soprattutto Robert De Niro nel Casinò (1995) di Martin Scorsese. Poi i cartoni animati: fu il genio della lampada di Aladdin della Disney e regalo la voce “sputacchiata” di Gatto Silvestro


Elogio: quello della città di Roma che ha proiettato la sua foto sul Colosseo e sul Campidoglio.
Fiction: dal Maresciallo Rocca a Una pallottola nel cuore Proietti ha interpretato numerosi ruoli nelle serie tv più amate.

Giurisprudenza: si iscrisse all’università la Sapienza, ma non porto a termine gli studi.
Honoris causa: l’università di Tor Vergata gli ha reso omaggio nominandolo professore in Lettere e Filosofia.

Io sono Babbo Natale: è il suo ultimo film in uscita nelle sale il 3 dicembre.

Proietti sarà al fianco di Giallini. Una commedia brillante portata a termine con non poche fatiche dall’attore. 

Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per giovani attori. Una grande scuola da cui sono usciti celebri nomi dello spettacolo, tra cui Flavio Insinna, Massimo Wertmüller, Rodolfo Laganà, Chiara Noschese, Enrico Brignano, Giorgio Tirabassi, Francesca Reggiani e Gabriele Cirilli.

Mandrake: personaggio memorabile nel suo film più cononsciuto (Febbre da cavallo di Steno) e nel remake firmato da Carlo Vanzina (La Mandrakata).

No: nel 1974 fu protagonista di uno spot elettorale per il no al referendum abrogativo della legge sul divorzio, che fu poi vinto dal no.


Olimpico: durante l’estate romana di Veltroni riempì la curva sud per le due serate. Un sold out senza precedenti.

Personaggi: Mandrake fu il più popolare, ma fu anche Don Chisciotte e Mangiafuoco nell’ultimo film di Garrone, Pinocchio.

Quadrifoglio: come ogni attore era superstizioso e portava sempre con sé un quadrifoglio essiccato.

Roma: la sua città, la sua squadra, la sua vita.

Sorriso magico: è quello di Mandrake che incantava in Febbre da Cavallo. 

Teatro: dal Globe Theatre al Brancaccio, passando per il debutto al teatro Tenda e il record del teatro Olimpico.

Umbria: ha origini umbre da parte di padre ed è stato sempre legato alla regione più verde d’Italia.

Vigile urbano: sempre in Febbre da Cavallo vestì i panni di un vigile urbano strampalato che, durante uno spot, doveva ripetere Wisky maschio senza rischio. Fu uno degli sketch più divertenti del film. Il Comune di Roma lo premiò come pizzardone ad honorem. 

Zuppa inglese: il suo dolce preferito, come rito portafortuna prima di ogni debutto cinematografico ordinava una torta gigante per il cast. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Novembre 2020, 08:51
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