Nancy Brilli su Leggo: «Gigi, ci resta il tuo enorme talento. Non dimenticarci»

Nancy Brilli su Leggo: «Gigi, ci resta il tuo enorme talento. Non dimenticarci»

di Nancy Brilli

A Gi’, ma che scherzi? Stai a scherza’, no? Guarda che non va bene un mondo senza di te, già così è pesante, se te ne vai in questo modo, senza lasciarci un manuale, ma che ti dico, ‘na cosa a cui aggrapparsi per non affondare, qui mica lo so come si fa. Mi stringo ai mille giorni trascorsi insieme, e la tv, e le commedie, e le vacanze a Ponza dove a richiesta ci facevi Totò, e noi gallinelle lì intorno che ci insegnavi a mettere il mento in fuori, e la zeppola, per fare tutti insieme il vecchietto delle favole. E i viaggi. 

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Quando a Torino, a Italian Restaurant, non volevi più le scarpe che ti facevano male, e facesti chiamare Sagitta, che in tutta la vita ti sei appoggiato solo a lei, per rimetterti a posto. E in viaggio per il Sudafrica, che ci avevi pure un po’ strizza dell’aereo, e mi tenesti a chiacchierare tredici ore, perdendo, da fermo - solo tu sai come hai fatto - il passaporto, il portafogli, un calzino, mentre tra un racconto di teatro, e il dispiacere per il poco cinema fatto (ti dicevano che “non avevi la faccia giusta”: Dio abbia in gloria Garrone, che ti ha reso giustizia magnifica con Mangiafuoco), mi facesti scoprire la fisica quantistica, e concordammo sul fatto che mancasse poco alla comprensione scientifica dei miracoli.

Stai sempre qui, allora, ma in una vibrazione diversa. Questo un pochetto mi dà pace. Certo, tra falso e finto, come dici tu, la verità è una sola: il tuo enorme Talento ti appartiene, Maestro. E anche a tutti noi. Non dimenticarci, noi non lo faremo. Tienimi, Gigi. Io ti tengo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Novembre 2020, 08:39
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