Gigi Proietti: quando "Leggo" rubò il suo "Cavaliere Nero" e lui ci disse «Bravi!»

Gigi Proietti: quando "Leggo" rubò il suo "Cavaliere Nero" e lui ci disse «Bravi!»

di Davide Desario

Io Gigi Proietti non lo conoscevo. Non avevo il suo numero di cellulare e nemmeno selfie. Per me era “solo” il grande attore che mi aveva incantato e fatto ridere in tanti indimenticabili spettacoli, film e trasmissioni. Lo incontrai una volta sola. Era il 20 settembre 2018 in occasione della festa per il 140 anni del Messaggero. Da pochi mesi ero diventato direttore di Leggo. Lo avvicinai per complimentarmi: gli dissi che su Leggo avevamo inaugurato una rubrica per criticare i ristoranti dove qualità dei piatti, servizio e prezzi non erano buoni. E che quella rubrica, in onore di uno dei suoi sketch più famosi, l’avevamo chiamata “Il Cavaliere Nero”. Lui sorrise: «Bravi voi che lo fate e bravo chi ve lo fa fare. E di questi tempi non è poco». 

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Novembre 2021, 11:21
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