Ultimo, il concerto allo stadio Olimpico: tutto Niccolò dalla A alla Z. Articolo nello speciale di Leggo

Dischi come i 59 di platino, V come il suo idolo Vasco E se alla C c’è il calcio, alla P c’è il fidato pianoforte

Ultimo, il concerto allo stadio Olimpico: tutto Niccolò dalla A alla Z. Articolo nello speciale di Leggo

di Totò Rizzo

A come Abbracci (e baci). La stretta è riservata alla mamma che sui social, per i fan, è una di famiglia. Lo schiocco a stampo sulla bocca è invece per la fidanzata Jacqueline Luna. Momento topico: giro a bordo campo a fine concerto.

B come Basilio (San). Nato ai bordi di periferia (ma quella di Eros era Cinecittà), nel quartiere che ha dato i natali anche a Mannarino e Fabrizio Moro. Da lì a conquistare gli stadi ci vogliono volontà e tenacia.

Questo articolo fa parte dello speciale di Leggo sul concerto di Ultimo di sabato 8 luglio allo stadio Olimpico di Roma

C come Calcio. Un capitano, c’è solo un capitano: e anche per Ultimo è Totti. Quando la Roma vinse lo scudetto, lui era troppo piccolo ma papà Sandro gli portò una zolla dell’Olimpico avvolta in una sciarpa giallorossa. Ci ha pure provato, il giovane Niccolò, a sgambettare su quell’erba, ma ha capito in tempo che non era cosa. Meglio cantarci, dentro lo stadio.

D come Dischi. 59 di platino, 19 d’oro più svariati altri metalli. Li condivide con il suo pianoforte.

E come Esaurito. Nel senso di sold out. Il mantra visivo dei siti dopo poche settimane, in alcuni casi addirittura dopo pochi giorni, dall’apertura dei botteghini elettronici.

F come Fidanzata. Jacqueline Luna Di Giacomo, figlia secondogenita di Heather Parisi. Lui scuro e tenebroso, lei bionda e diafana. Giurano sia grande amore, si sono messi insieme ancor prima di darsi un bacio. Dalla suocera ex showgirl, interrogata, no comment.

G come Giornalisti. Mai una gioia. Non c’è verso. Un rapporto sempre ad alto voltaggio, a rischio cortocircuito. Quando pare si rassereni sbuca fuori una nuova polemica, s’innalza un dito medio, si sente un “non contate un ca***”.

H come Hotel. Fu lì che si rifugiò dopo la prima lite con la stampa a Sanremo. Risultato: due nocchie doloranti per un pugno sul muro e, per la prima volta nella sua storia, la copertina di “Sorrisi e Canzoni” che uscì monca con la foto del primo (Mahmood) e dei terzi (Il Volo) arrivati. Lui incazzato in camera che manco il leone rampante del trofeo rivierasco.

I come Inganni. «A volte le parole sono inganni». Se lo dice un cantautore...

L come Limiti. «Ti immagini se fossimo al di là dei nostri limiti» (da “Alba”). La mattina dell’8 febbraio scorso la cantavano 8 teenager su 10 (7 febbraio, prima serata del 73° Festival di Sanremo).

M come Maschio. Dicono: è l’unico cantante uomo della nuova generazione con un timbro grave, maschile. Praticamente una rarità in un mondo di falsetti.

N come Nudo. «Quelle poche volte che esco di casa, ho la sensazione di essere nudo, gli occhiali o il cappuccio della felpa sono solo un tentativo di nascondere la mia intimità, chi conosce le mie canzoni ha già visto tutto di me».

O come Ombroso di carattere.

Così è, se vi pare. «A me a volte dispiace perché sembra che me la tiri».

P come Pianoforte. Il compagno fidato, l’alter ego, compare in ogni foto, in primo piano o sullo sfondo, lo accompagna in ogni video e, ovviamente, lo segue o, meglio, lo precede sul palco. Lo ha studiato al Conservatorio. Come fosse predestinato, quando parla del proprio mestiere dice: «Avevo un pianoforte e le mie parole, nient’altro».

Q come Quota. Ad alta ci viaggia spesso, per i suoi voli in America, per lavoro o per amore. Ma alta è anche la quota dei biglietti venduti per il tour in corso, 300mila, di cui 190mila solo per le tre date romane.

R come Ramazzotti. Ha duettato con Eros nell’ultimo Sanremo e in “Adesso tu” se l’è “magnato”. L’avesse cantata solo lui, mannaggia. E ha pure salvato da un vuoto di memoria il collega veterano.

S come Stima. Gode di quella di numerosi artisti storicamente più titolati. Il già citato Ramazzotti, Venditti (cui non finirà d’essere mai grato per aver accettato d’ascoltare un suo disco quando era ancora soltanto Niccolò Moriconi), Tiziano Ferro («hai spaccato fratellino», gli ha twittato dopo l’esibizione all’ultimo festival), De Gregori. Giudizio comune: il ragazzo si farà, anzi s’è già fatto.

T come Talent. Li ha tentati tutti. Tre volte gli hanno detto “no grazie” a X Factor, due volte non lo hanno accolto come amico tra gli Amici di Maria De Filippi, un paio di volte ha cannato anche Sanremo Giovani. Ma lui… “de coccio”, come si dice dalle sue parti.

U come Ultimo. Uno che sceglie di chiamarsi così o ci resta davvero o conquista la vetta. E infatti: «Ho scelto di chiamarmi Ultimo e di provare a vincere con questo nome per ribaltare i pronostici. Non so se posso già dire di aver vinto, posso però dire che sto giocando la partita che volevo giocare». Beh, missione compiuta, no?

V come Vasco. Il suo supereroe. “Sally” la canzone che avrebbe voluto scrivere. C’è un video di dieci anni fa in cui la interpreta pigiando sui tasti e andando su di voce. Lui se ne vergogna un po’, confessa di imitare il Komandante spudoratamente, ovviamente solo accostandosi al mito.

Zero come Zero. Come Renato, il cantante preferito di mamma Anna. Che glielo faceva ascoltare sempre, da piccolo. Tanto che, quando capitò, fortuitamente, l’occasione di conoscerlo, Ultimo gli fece arrivare il nastrino del brano con cui aveva bussato a Sanremo Giovani. Renato declinò cortesemente la richiesta e gli consigliò soltanto di non mollare. Ultimo non inoltrò più alcuna preghiera di segnalazione. Quanto a non mollare… è storia già scritta.


Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Luglio 2023, 16:18
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