Sivia Salemi: «C'è sempre un "Faro di notte" che vi fa ritrovare la luce»

Il brano di Silvia Salemi “Faro di notte” ora è anche un video nel quale l’artista confessa di aver acquisito la piena accettazione e consapevolezza di se stessa.

Sivia Salemi: «C'è sempre un "Faro di notte" che vi fa ritrovare la luce»

di Marco Castoro

Il brano di Silvia Salemi “Faro di notte” ora è anche un video nel quale l’artista confessa di aver acquisito la piena accettazione e consapevolezza di se stessa. E di esprimere una nuova sensualità fisica e vocale: «Questa sono io, mi accetto e non mi nascondo più».

Ma cosa era successo prima?

«Da ragazzina ero timida, mi nascondevo dietro pantaloni cargo e magliette maschili color militare. Crescendo negli anni ho capito l'importanza di essere se stessi, riconoscere e apprezzare con orgoglio la propria femminilità senza nasconderla, pur vedendo i propri difetti che non mi fanno certo assomigliare a una top model. Un segno di maturità, che non hai a 15 anni quando ti vedi brutta mentre adesso a 45 anni ti ami ancora di più e ti perdoni le imperfezioni».

Quindi il Faro l’ha illuminata?

«Tutti noi in un momento della vita potremmo ritrovarci al buio, cercare un riferimento. Un faro di notte o la luna, oppure una persona che hai a fianco ci possono aiutare a ritrovare la via. È questo quello che cerco di far capire nel brano “Faro di notte”. Nel mio caso potrebbe essere la famiglia, il cannolo siciliano, la serenità. Chi non è sereno deve lavorare sulla ricerca della serenità, non cercare a tutti i costi di complicarsi la vita. La serenità sta in quelle quattro-cinque cose buone della propria vita.

Perché anche se riesci ad arrivare alla luna c'è sempre qualcosa sopra. Per questo dico che più che alla luna conviene guardare al nostro frigorifero. Ci sono tante cose buone che ti danno serenità».

Il suo Faro si è illuminato nel Sanremo del 1997 con il brano “A casa di Luca”…

«Ecco perché nei programmi radiofonici che conduco sui canali Rai mi piace dare sempre fiducia ai giovani artisti, così come l'hanno data a me in quel lontano e famoso Sanremo in cui da sconosciuta vinsi il premio della critica».

Tornerebbe a Sanremo?

«Il Festival è una immensa macchina da spettacolo. Un mix di generi italiani, la canzone italiana è un pretesto per un grande show. Mi ci vedo dentro solo se c’è l’esigenza di raccontare qualcosa di nuovo, di molto forte, vincente».

Cantante, conduttrice, scrittrice, qual è il lavoro più impegnativo?

«Il più difficile è senza dubbio fare la mamma. Per carità rispetto tutti i lavori, dal minatore al manager d’azienda, tutti sono complicati ma il più difficile resta quello del genitore. Devi educare i figli, proteggerli e sbagli in tutto, non va bene mai nulla, ti manda al manicomio».


Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Luglio 2023, 15:01
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