Non importa se sia leggerissima o pesante come un macigno. La musica è ossigeno e riappropriarsene anche in versione live sarà uno dei massimi piaceri del dopo-virus. In cinquemila a Barcellona l'hanno già assaporato. E la ricetta, a quanto pare, ha funzionato: tamponi, mascherine e rock'n'roll. E un calcio al Covid e a tutte le paure. In condizioni di sicurezza, con un test negativo all'ingresso, gli spettatori hanno potuto persino tornare a cantare e ballare ammassati. Esperienze che abbiamo quasi dimenticato, rimosso, in questo anno abbondante di lockdown, reale e psicologico. Ora bisognerà verificare se l'esperimento sia stato affidabile, se si potrà ripetere in altri contesti. E anche il governo italiano dovrà impegnarsi per dare finalmente risposte al settore. Ma la sola idea di poter tornare presto a riunirsi sotto a un palco (o allo schermo di un cinema) rende più accettabile sopportare l'ultima stazione di questo lungo calvario collettivo.
Maxi concerto a Barcellona, Spera (Assomusica): «Si può fare anche qui ma ce lo hanno impedito»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Marzo 2021, 07:52
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