Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, che effetto le fa vedere il concerto di Barcellona, dopo mesi di chiusure?
«Aspettiamo i risultati della fase successiva di controllo e monitoraggio, ma i primi dati sono molto incoraggianti. C'è finalmente la possibilità di ripartire, smettendo di inseguire il virus. Conosco l'associazione spagnola promoter, fa parte come noi della European Live Music Association, so che ha agito in modo molto scrupoloso».
Sarà possibile organizzare un concerto così anche in Italia?
«Noi siamo già pronti per farlo. Abbiamo in cantiere un esperimento teatrale su questa falsariga e uno all'aperto.
Avete avuto riscontri dalle istituzioni?
«No, da parte di governo ed enti locali c'è sempre stato un muro. Non ci ascoltano».
Quanto stiamo perdendo senza musica dal vivo?
«È una perdita enorme per tutti. Ci sono lavoratori del settore ormai allo stremo. E il pubblico non vede l'ora di tornare a vivere questi eventi, stando insieme, cantando e ballando. La cultura non è solo svago, è una infrastruttura dell'anima». (C. Fab.)
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Marzo 2021, 08:09
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