Maxi concerto a Barcellona, Paolo Belli: «I live sono ossigeno per l'anima, con i tamponi sono sicurissimi»

Maxi concerto a Barcellona, Paolo Belli: «I live sono ossigeno per l'anima, con i tamponi sono sicurissimi»

di Claudio Fabretti

Paolo Belli, emozionato a rivedere un concerto come quello di Barcellona?
«Tantissimo, questi eventi ci mancano come l'aria, sono ossigeno per l'anima. Ne parlavo proprio con il mio amico Marco Masini. È un fatto di vita».

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Quindi non è irrealizzabile, anche qui in Italia?
«Ma certo, io lo dico dall'anno scorso. Ho il massimo rispetto dei virologi e dei politici che prendono decisioni nell'interesse della salute di tutti. Però sembra che i lavoratori del mondo dello spettacolo siano diventati invisibili, eppure siamo 700.000 persone, con famiglie...».


Vi sentite discriminati?
«Non ci sentiamo diversi dagli altri.

Come nei ristoranti riescono ad attuare il distanziamento e a rispettare i protocolli di sicurezza, potremmo riuscirci anche noi nei teatri e nei palazzetti: abbiamo le strutture e le risorse per farlo».


E i tamponi a cinquemila persone?
«Si possono benissimo fare, sarebbero spese ammortizzate dagli introiti del concerto. E le persone potrebbero essere ancora più tranquille sapendo di seguire l'evento nella massima sicurezza».


Riusciremo a farcela almeno questa estate?
«Dobbiamo farcela. Siamo il paese della musica, dovevamo essere i primi a riaprire ai concerti. Invece ci tocca vederlo fare ad altri paesi». (C. Fab.)


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Marzo 2021, 08:09
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