L'intervista di Bobby Solo
Bobby Solo comincia la sua intervista al Corriere della Sera raccontando come ha iniziato a farsi strada nel mondo della musica: «Dicevano che avevo i bassi di Frankenstein e il falsetto di un castrato della Cappella Sistina. Però ero il cocco del direttore Mariano Rapetti, padre di Mogol. “Ce l’hai una canzone?”. “Avrei un pezzo che ho scritto in cucina, mentre mamma lessava le patate”. “E come fa?” “Forse dietro quella duna, quando spunterà la luna". Hanno riscritto il testo di quella canzone, ma la musica era forte. Ed è diventata: “Da una lacrima sul viso, ho capito tante cose”. La sentì Gianni Ravera, che mi trascinò in camerino. “Ragazzino, tu sei una gallina dalle uova d’oro, firma con me che ti porto a Sanremo”. La incisi a Roma negli studi della Rca sulla Tiburtina. Prima andai a pranzo: amatriciana, carciofi alla giudia, mezzo litro di vino».