Leo Gassmann: «Il mio recital per aiutare bulli e bullizzati. Ecco perché ho aiutato quella ragazza»

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di Paolo Travisi

Leo Gassmann le ingiustizie non le sopporta. Così, nell'ottava Giornata Nazionale Giovani contro il Bullismo, sarà tra i protagonisti di Bullo Man, un musical (28 maggio all'Auditorium della Conciliazione a Roma) realizzato e organizzato dal Centro Nazionale contro il Bullismo - Bulli Stop, «creato da 200 ragazzi che tutto lanno lavorano per sensibilizzare giovani al bullismo che, a causa del lockdown, è diventato cyberbullismo».
Qual è l'aspetto più odioso del bullismo?
«Crea traumi alle persone, le costringe a vivere con un peso sulla pelle. È un argomento di cui si parla ancora troppo poco, va combattuto con la voglia di porgere la mano».
Come ha fatto lei alcuni giorni fa, aiutando una ragazza vittima di violenza. Un gesto che ha definito non eroico. Perché?
«Sono convinto che altre persone avrebbero fatto lo stesso. Ho scelto di renderlo pubblico soltanto sui social, sono molti i ragazzi che mi seguono online».
Ha poi incontrato quella ragazza?
«L'ho sentita, ci sono stati i ringraziamenti, ora sta bene».
Non crede che bullo e bullizzato siano entrambi vittime?
«Bisogna condannare il bullismo, ma ritengo che il bullo vada soprattutto riabilitato e che debba essere preso sotto braccio per indicargli la strada giusta, perché spesso la voglia di fare del male è conseguenza del vuoto che si ha dentro».
Anche il privilegio di portare un cognome come il suo è stato oggetto di bullismo?
«È capitato nella mia breve carriera di subire commenti spiacevoli, ma io scrivo e canto per tutti, perché pregiudizio e razzismo nascono dalla paura di ciò che non conosciamo».
Nel video del singolo La mia libertà ci sono i video amatoriali con i suoi genitori. Una dichiarazione d'amore?
«Mi sono commosso guardando questo materiale perso nella casa dei miei genitori, mi sono reso conto di quanto sia stato un bambino fortunato e ha rafforzato la mia vocazione a distribuire gioia nei cuori di chi ha avuto meno fortuna».
Entro l'anno uscirà il secondo album, il cui filo conduttore è la libertà. Da cosa?
«Di poter esprimere noi stessi.

La guerra separa i popoli e ci fa sentire soli; noi giovani vogliamo la pace. Che ci ascoltino».


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Maggio 2022, 14:49
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