Assessore Alessio D'Amato, siamo di nuovo in emergenza Covid, i contagi a livello nazionale sono esplosi e nel Lazio non va meglio. Non è stato sbagliato togliere le mascherine?
«È stato inteso male il messaggio della fine dello stato di emergenza: non è finito il virus, che con una variante più aggressiva. Quindi quello che consigliamo, attendendo che il ministero della Salute prenda delle decisioni, è di usare le Ffp2 al chiuso dove non è possibile mantenere le distanze. In queste situazioni affollate le raccomandiamo fortemente».
Alcuni medici hanno detto che a Roma, visti i fumi dei roghi e le esalazioni dei rifiuti sarebbe meglio indossarla sempre.
«Non mi sembra una cosa scientificamente valida».
L'estate scorsa andò meglio, queste varianti attuali non si fermano di fronte al caldo. Non sarebbe il caso di correre ai ripari?
«C'è una crescita dei casi a livello nazionale e anche a Roma, ma abbiamo una copertura vaccinale tale che il virus ha un decorso modesto: due giorni con un po' di febbre e mal di gola. Ora attendiamo il picco a metà mese e facciamo un appello a chi non ha fatto la quarta dose».
Farla subito o aspettare l'autunno?
«Over 80 e over 60 con patologie, gli ospiti delle Rsa, non devono aspettare. Meglio farla ora».
A proposito di vaccini, non si è mai pentito di aver sponsorizzato fortemente il vaccino Sputnik nel passato?
«Io non ho sponsorizzato nulla. Ho solo detto che tutti i vaccini autorizzati dall'Ema li avremmo utilizzati.
La sanità nel Lazio non è solo Covid. Per una Tac si attendono ancora minimo 4 mesi. È così impossibile migliorare?
«No, non è difficile. Abbiamo fatto un piano di 49 milioni di euro per ridurre le liste di attesa e la situazione migliorerà».
Gli anziani, soprattutto quelli nelle Rsa, strutture spesso inadeguate, hanno pagato un prezzo alto per il Covid.
«Apriamo mille nuovi posti in Rsa a gestione pubblica. Alcune strutture saranno attive già da fine anno».
Lei si è candidato alla successione di Zingaretti alla guida della Regione, che ha competenza anche sul problema rifiuti. Roma è sporca come nella gestione Raggi. Che fare?
«Io non mi sono candidato alla successione. Ho dato la mia disponibilità a partecipare alle primarie se si faranno. Metterò al servizio della coalizione questo lavoro che ho fatto sulla Sanità, che abbiamo portato fuori dalla gestione commissariale. Certo il problema dei rifiuti è grave, soprattutto con il caldo di questi giorni. Ma sono d'accordo con il sindaco Gualtiri: bisogna puntare a chiudere il ciclo dei rifiuti con una nuova impiantistica».
Però ci vorranno anni prima che il termovalorizzatore sia in funzione e intanto?
«Se mai si inizia mai si arriva. Non capisco come ci si possa opporre a questi impianti che tutte le capitali europee hanno».
Roma è appena stata sconvolta da una serie di grandi roghi. L'ultimo al Pineto che è un parco regionale, evidentemente senza controlli e all'abbandono.
«Sembrerebbe che ci siano delle attività di natura dolosa. E contro queste è difficile agire. Poi certo bisogna fare di più, tagliare l'erba e curare il verde. Ma le donne e gli uomini della protezione civile regionale sono al lavoro per fronteggiare queste emergenze.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Luglio 2022, 17:36
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