Coronavirus, quarantena a Roma per gli italiani in arrivo da Wuhan: andranno al centro olimpico

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Coronavirus, gli italiani in arrivo da Wuhan rimarranno in quarantena a Roma. Rimpatri da e per la Cina a partire da lunedì, protocolli di controllo negli aeroporti estesi anche ai voli in transito. Sono queste, secondo quanto apprende l'ANSA, due delle misure decise nel corso della riunione del Comitato operativo presieduto dal Commissario straordinario Angelo Borrelli per far fronte all'emergenza coronavirus.
 
 

I 67 italiani che rientreranno da Wuhan lunedì verranno trasferiti nel Centro olimpico della 'città militarè della Cecchignola, a Roma. È questa, secondo quanto apprende l'ANSA, l'indicazione che è emersa nel corso del Comitato operativo convocato nella sede del Dipartimento della Protezione Civile. L'arrivo del volo all'aeroporto militare di Pratica di Mare, salvo cambiamenti dell'ultim'ora, è previsto per le 8.15 di lunedì mattina.

Le misure precauzionali previste negli aeroporti in relazione all'emergenza coronavirus verranno estese anche ai porti. Nel corso della riunione del comitato operativo della protezione civile è stato deciso di estendere alle navi in transito nei porti italiani la procedura di "libera pratica sanitaria" prevista per le navi extra Ue. I medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi sia se verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente.

OPERAZIONE RIMPATRIO
È tutto pronto all'aeroporto militare di Pratica di Mare per il rimpatrio degli italiani da Wuhan, la città cinese focolaio del coronavirus. Il grande aereo grigio, un KC-767A Tanker-Transport del 14esimo Stormo (velivolo che deriva dal commerciale Boeing 767-200) è sulla piazzola accanto alla pista in attesa del decollo, domani, verso la Cina dove atterrerà e resterà giusto il tempo per imbarcare i connazionali e far rientro nello scalo d'origine nelle prime ore di lunedì.
E mentre si mettono a punto gli ultimi dettagli, nello scalo è stato allestito una sorta di campo per l'accoglienza: grandi tende militari mimetiche destinate al personale in attesa del rientro, mentre all'interno di un hangar è pronta l'attrezzatura per il monitoraggio e le prime visite mediche, compresa una tenda attrezzata per il biocontenimento, pronta per qualsiasi emergenza.
Previsto anche un percorso di 'decontaminazione' per il personale che verrà in contatto con gli italiani rimpatriati.


«Non c'è oggi in Europa e in Italia una condizione tale che possa far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda». Lo dice il Commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Angelo Borrelli sottolineando che si sta comunque lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese.

Cento ragazzi italiani tra 16 e 17 anni, impegnati da agosto nel programma annuale di scuola superiore in Cina con Intercultura (la più grande associazione onlus che in Italia si occupa di soggiorni di studio all'estero, come parte della rete internazionale di AFS Intercultural Programs) stanno tornando in patria a causa dell'allarme per il coronavirus che ha determinato la chiusura di scuole e fabbriche cinesi. Il rientro anticipato è dovuto alla decisione, comunicata ieri a studenti e genitori, della sede centrale di Afs a New York di chiudere il programma in Cina che riguardava, oltre ai 100 italiani (altri 14 torneranno da Hong Kong), anche altri circa 120 studenti da tutto il mondo. Una scelta presa a tutela dei ragazzi come era successo già in passato, in caso di allarmi mondiali come per l'incidente di Fukushima, in Giappone. Intercultura e Afs China stanno provvedendo per il rientro degli studenti italiani attraverso prenotazioni su voli che arriveranno in Italia attraverso scali in altri Paesi, dopo il blocco dei voli diretti da e per la Cina.
L'associazione ha informato dall'inizio l'Unità di crisi della Farnesina e si muove con l'obiettivo di ottenere il rientro in Italia di tutti i ragazzi entro la fine della prossima settimana. Molti altri sono gli studenti universitari italiani che gli atenei stanno cercando di far tornare dalla Cina, dopo l'indicazione analoga di istituzioni accademiche internazionali, a seguito anche della richiesta fatta dal Dipartimento di Stato Usa per gli americani con borsa di studio nel Paese asiatico.

 
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Febbraio 2020, 19:24
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