Cacciapaglia domani al Conservatorio: «Io e il mio pianoforte dove da bambino studiavo musica»

Cacciapaglia domani al Conservatorio: «Io e il mio pianoforte dove da bambino studiavo musica»

di Rita Vecchio

Il concerto di Roberto Cacciapaglia per piano solo per la prima volta a Milano. Il maestro di Quarto tempo e di Atlantico Live, ritorna sul palco. Il pianista suonerà nella Sala Verdi del Conservatorio domani, dopo avere collezionato una serie di tutto esaurito negli Stati Uniti, Russia, Cina e Turchia. Il successo di Tree of Life, la colonna sonora di Expo 2015 in concerto con l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala presso l’Open Air Theatre per la celebrazione di Expo 2015, continua a portare fortuna: il brano è stato soundtrack delle Farfalle Azzurre, bronzo delle Olimpiadi di Tokyo e oro nell’ultima gara del Mondiale di Kitakyushu. «A Milano è la prima volta che mi esibisco con un concerto per pianoforte solo - racconta Cacciapaglia - poi replicherò il 9 novembre a Londra nell’altro tempio del suono, il Cadogan Hall. Un concerto che ho realizzato a Verona e a Trento, ma con l’Orchestra dei Virtuosi italiani. Aprirà il concerto la pianista Giuseppina Torre».

 

In scaletta anche il nuovo singolo e un inedito.

«Angel Falls e Days of Experience. Sono due brani che faranno parte del nuovo disco che uscirà in primavera. Un disco nato in pandemia, subito dopo i concerti in tutto al mondo con l’ultimo lavoro, Diapason, insieme alla Royal Philharmonic Orchestra».

Cosa si prova a tornare live?

«È una cosa pazzesca.

Suonare in un luogo a me caro perché mi ha visto studiare fin da piccolo come il Conservatorio di Milano, è emozionante. Dopo un momento così difficile, ho sentito la necessità di tornare al pianoforte “puro”, simbolo di vibrazioni e dell’essere acustico. Ed è bello tornare ad avere un contatto con il pubblico. La musica ci fa sentire uniti. Durante i concerti, faccio sempre intonare una nota, a simboleggiare unione dopo tanta lontananza, come fossimo nudi: io, il pianoforte e il pubblico».

Un rapporto che ha mantenuto anche durante la pandemia.

«Facevo le dirette da casa, dal mio pianoforte. Ho pure cucinato risotto e fettuccine. Tutto per stare vicini».

Una delle ultime esibizioni è stata per Franco Battiato.

«All’Arena di Verona, omaggiandolo con la sua Un Oceano di Silenzio. Quando l’ho conosciuto, ero studente di musica elettronica e composizione al Conservatorio di Milano. Avrò avuto 16 anni. Lui appassionato degli stessi strumenti che usavano Brian Eno e Pink Floyd. Mi veniva a trovare anche quando, per arrotondare, suonavo in un night, vedendo di me sia il sacro che il profano (ride, ndr). Ci sentivamo due, tre volte al giorno. Facevamo meditazione a distanza. Un incontro straordinario durato tutta la vita. Era più di un fratello».

Nel nuovo disco ci sarà un ricordo di lui?

«Ho delle voci registrate di Franco su delle mie composizioni. Vedrò. Non so ancora».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Novembre 2021, 12:29
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