In più, scrive Greco, la «conservazione delle salme», in vista di autopsie, «appare allo stato di straordinaria difficoltà, in ragione del rischio di saturazione delle strutture attrezzate nel territorio della Regione Lombardia ». I pm di turno, dunque, non richiede più affidamento esami autoptici ai consulenti medici legali e, quando la notizia della morte di una persona della polizia giudiziaria, disporranno «l'affidamento della salma ai famigliari o l'autorità sanitaria, valuta le circostanze e le disponibilità del caso concreto ».
E solo «nei casi di fondato sospetto di omicidio doloso o preterintenzionale», o quando è «assolutamente necessario» ai fini dell'inchiesta effettuata l ' disporranno «l'affidamento della salma alla famigliari o all'autorità sanitaria, valuta le circostanze e la disponibilità del caso concreto». E solo «nei casi di fondato sospetto di omicidio doloso o preterintenzionale», o quando è «assolutamente necessario» ai fini dell'inchiesta effettuata l ' disporranno «l'affidamento della salma alla famigliari o all'autorità sanitaria, valuta le circostanze e la disponibilità del caso concreto». E solo «nei casi di fondato sospetto di omicidio doloso o preterintenzionale», o quando è «assolutamente necessario» ai fini dell'inchiesta effettuata l 'autopsia , il pm dovrà contattare il suo procuratore aggiunto di riferimento «per valutare le possibilità di conservazione della salma», per vedere se sarà «possibile».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Marzo 2020, 17:38
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