Alessia Pifferi, lo psichiatra nella nuova udienza: «Nessun disturbo mentale, è una donna resiliente»

La legale della donna chiede chiarimenti durante il controesame

Video

di Redazione Web

Alessia Pifferi torna in Corte d'Assise a Milano per la nuova udienza del processo che la vede accusata di aver ucciso la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata e lasciata morire di stenti nella casa di via Parea a Milano il 14 luglio 2022. Lo psichiatra e perito Elvezio Pirfo, firmatario della relazione richiesta dai giudici che ha redatto la sua relazione sulla donna, ha spiegato al controesame che Pifferi ha tratti disfunzionali che però non le hanno indotto un disturbo psichiatrico. Anzi, la donna ha dimostrato grande resilienza di fronte ad eventi della vita. 

Cosa ha detto lo psichiatra

«Non sono d’accordo sul fatto che possa esistere la disabilità intellettiva nel suo complesso, perché è il funzionamento che lo nega. È l’osservazione clinica che la nega, non un test». Lo ha detto lo psichiatra Elvezio Pirfo, che ha firmato la relazione richiesta dai giudici della Corte d’Assise di Milano su Alessia Pifferi, imputata per l’omicidio aggravato della figlia Diana morta di stenti a 18 mesi, durante il controesame in aula del legale della difesa, Alessia Pontenani. «Anche se il test di Wais, quello sul quoziente intellettivo, condotto in carcere su Alessia Pifferi, “fosse stato metodologicamente attendibile, comunque non avrebbe determinato la possibilità in sé di dire che esisteva una disabilità intellettiva», ha spiegato lo psichiatra.

La legale di Pifferi chiede chiarimenti

Sta avvenendo il controesame dello psichiatra e perito Elvezio Pirfo, firmatario della relazione richiesta dai giudici della Corte d'Assise di Milano, nel processo ad Alessia Pifferi, imputata per l'omicidio della figlia Diana di 18 mesi, abbandonata e lasciata morire di stenti nella casa di via Parea a Milano il 14 luglio 2022.

L'udienza di oggi vede Alessia Pontenani, legale dell'imputata, chiedere dei chiarimenti in merito alle perizie che vedono Pifferi protagonista. «Non ho mai notato di assenza di istinto materno ma evidenziato prevalenza della donna rispetto al ruolo di madre», commenta Pirfo. Non ci sono «alterazioni di funzionamento», anche ammesso che il test di Wais fosse stato metodologicamente errato, «non puo' avere un ruolo nella capacità intellettiva» - aggiunge lo psichiatra - la valutazione dei test e' comunque possibile perche' «non va confusa attendibilita' degli esami, con la valutabilità» degli stessi, spiega infine lo psichiatra.

La lettera del parroco

Il parroco, Don Agostino Brambilla, ex prete di Ponte Lambro «mi ha scritto e si e' fatto avanti, dice che era una bambina fragile e isolata con dei seri problemi di tutti i tipi. Ha descritto Alessia meglio di come l'hanno descritta tutti gli psicologi e psichiatri che l'hanno vista». Lo dice Alessia Pontenani, legale dell'imputata, durante una pausa all'interno del processo ad Alessia Pifferi, la 38 enne che ha lasciato morire di stenti sua figlia Diana di 18 mesi, commentando la lettera ricevuta dal sacerdote. «L'ha descritta come una bambina che non e' mai cresciuta - aggiunge Pontenani - gli dispiaceva che tutti ne parlassero male e la descrivessero come un mostro». «Tutti quanti nella comunita' di Ponte Lambro sapevano dei problemi di Alessia Pifferi, dice. Era definita 'svagata', tutti lo sapevano», conclude la legale. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Marzo 2024, 12:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA