Alessandro Impagnatiello rischia l'ergastolo, la sorella di Giulia Tramontano lo attacca: «Inutile parlare di blackout di una notte, hai provato a ucciderla per mesi»

La sorella della vittima, Chiara Tramontano, ha commentato sui social le parole di Impagnatiello

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di Redazione web

È cominciato ieri, giovedì 18 gennaio, il processo contro Alessandro Impagnatiello, l'uomo accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta del loro figlio Thiago. L'ex barman ha chiesto scusa tra le lacrime parlando di «gesto disumano». La famiglia di Giulia spera che venga condannato all'ergastolo, puntando sulla premeditazione. La sorella della vittima, Chiara Tramontano, ha commentato sui social le parole di Impagnatiello così: «Effimero tentativo di insinuare un blackout di 'una notte'. La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte. Puoi averlo dimenticato tu o i tuoi consiglieri, non io».

La famiglia di Giulia: non puoi chiedere scusa

La 29enne incinta di sette mesi è stata uccisa con 37 coltellate il 27 maggio scorso a Senago (Milano).

Parole che hanno portato la sorella di Giulia e il padre Franco ad uscire dall'aula e poco dopo la stessa Chiara a scrivere: «Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura». E ancora: «Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi barbaramente meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso».


Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Gennaio 2024, 13:18
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