Virus sinciziale, gli esperti: «In Italia 28mila ricoveri e 3.500 morti l'anno, ma i dati sono sottostimati». Ospedali sotto stress

L'infezione da Rsv è relativamente frequente in ogni fascia di età. Il virus, secondo gli specialisti, che mette a dura prova diversi ospedali pediatrici

Virus sinciziale, gli esperti: «In Italia 28mila ricoveri e 3.500 morti l'anno, ma i dati sono sottostimati». Ospedali sotto stress

di Redazione web

Il virus respiratorio sinciziale, spesso sottovalutato, nonostante se ne parli da decenni. Ogni anno in Italia si stima che l'Rsv provochi «28mila ricoveri e 3.500 decessi, di cui 1.800 tra over 60». A rivelarlo sono gli esperti intervenuti all'evento "Non è come sembra", promosso dall'associazione nazionale pazienti Respiriamo Insieme-Aps, in collaborazione con Edra Spa. «Tuttavia, i dati rischiano di essere sottostimati – hanno evidenziato gli specialisti – a causa di segni e sintomi simili a quelli dell'influenza, che portano a una diagnosi non corretta oppure a non riconoscere tempestivamente un'infezione da Rsv».

Come prevenire il virus respiratorio sinciziale

Nel corso dell'incontro – si legge in una nota – Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, ha annunciato una circolare per le Regioni «per sottolineare quali sono le azioni per prevenire il virus Rsv, comprese quelle di immunizzazione. È fondamentale – ha ribadito – che nella nostra vita, accanto ad una sana alimentazione e all'attività sportiva, entri anche il Calendario della salute, che inizia dall'allattamento al seno e prosegue per tutta la vita, includendo anche gli screening e le vaccinazioni. La prevenzione, a partire dagli stili di vita, è centrale e strategica per il ministero della Salute».

L'allarme degli esperti

«Il virus respiratorio sinciziale – hanno ricordato gli esperti – rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione per neonati e bambini sotto i 12 mesi, ai quali può causare infezione acuta delle basse vie respiratorie e lo sviluppo di bronchiolite o polmonite. Un virus che mette a dura prova diversi ospedali pediatrici. L'infezione da Rsv è relativamente frequente in ogni fascia di età, ma mentre negli adulti sani si risolve spesso con un semplice raffreddore, può rivelarsi particolarmente pericolosa per i bambini, specialmente durante il primo anno di vita: ogni anno questo virus causa globalmente oltre 118mila decessi in età pediatrica».

«I dati sono sottostimati»

«Un recente studio retrospettivo del professor Pierachille Santus, condotto su 717 pazienti curati al pronto soccorso dell'ospedale universitario Sacco di Milano nell'autunno-inverno 2022-2023, con sintomi simil-influenzali o insufficienza respiratoria acuta – ha spiegato Simona Barbaglia, presidente di Respiriamo Insieme – ha evidenziato come i pazienti con Rsv avevano la più alta incidenza di insufficienza respiratoria acuta (62,7%) e di malattia grave (70,5%).

Lo studio dimostra come l'infezione da Rsv sia associata a mortalità e morbilità significative, e questo è inaccettabile in un Paese che può vantare un sistema di welfare sanitario come il nostro. Le istituzioni si devono rendere conto che ricerca e innovazione avanzano. La scienza ci sta mettendo a disposizione armi innovative contro l'Rsv: queste armi vanno messe in campo per difendere i pazienti più fragili».

«Il carico di malattia sulla popolazione adulta è sicuramente sottostimato rispetto a quella pediatrica per cui abbiamo dei dati consolidati – ha puntualizzato Emanuele Nicastri, segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali –. Parliamo in Europa di circa 3milioni di sindromi respiratorie acute attribuibili all'Rsv, poco meno di mezzo milioni di ricoveri e circa 30mila decessi legati a questa patologia. Dallo scorso anno abbiamo a disposizione almeno due vaccini per la popolazione adulta e con comorbidità. Ci auguriamo che possano essere utilizzati insieme alle altre vaccinazioni del paziente adulto, con o senza comorbidità».

Cos'è il virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale è una causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini. Quasi tutti i bambini contraggono l’infezione nei primi quattro anni di vita e molti nel primo anno. L’infezione non rende completamente immuni, pertanto la reinfezione è comune, anche se in genere è meno grave. I focolai avvengono generalmente nei mesi invernali e all’inizio della primavera. 

La prima infezione spesso deriva da una malattia dell’apparato respiratorio superiore, accompagnata da congestione e febbre all’apparato respiratorio inferiore, il che causa molto frequentemente bronchiolite e talvolta polmonite con tosse e difficoltà respiratoria.

Il matapneumovirus umano (hMPV) è un virus simile, ma indipendente, ha la medesima stagionalità del VRS ma è meno contagioso.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 15:45
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