I turisti lo scambiano per un ladro e lo pestano a sangue: Diego si salva grazie ai passanti

Diego Nason, 33 anni, lavora a Venezia nel negozio del padre, da cui appena uscito è stato pestato da un gruppo di turisti sudamericani

I turisti lo scambiano per un ladro e lo pestano a sangue: Diego si salva grazie ai passanti

di Redazione web

Pestato da un gruppo di turisti ispanici che pensavano di essere stati appena derubati del portafoglio. Si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato Diego Nason, 33 anni, che a Venezia lavora nel negozio del padre.  Domenica scorsa, appena uscito dal locale paterno, è stato braccato da cinque persone, perquisito e poi schiacciato a terra con un ginocchio in testa, mentre alcuni di loro lo prendevano a calci e pugni, scrive il Corriere della Sera.

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Pestaggio a Venezia

Una violenza smodata e senza alcuna giustificazione quella che ha subito Nason, a cui hanno assistito anche due passanti, tra cui il consigliere comunale Paolo Ticozzi, che ha documentato l'aggressione con il cellulare. «Erano in cinque, dicevano che li avevo derubati. Ricordo di aver urlato e se non fossero intervenuti i passanti forse non sarei qui», le parole della vittima che ha vissuto momenti terribili.

Calci e pugni

«Mi sono sentito afferrare e strattonare da dietro.

Era una donna. Insieme a lei ce n’era un altra, con due giovani, un uomo e un bambino. “Sei un ladro” la loro accusa, “hai afferrato la mia borsa”, ha ripetuto la donna. Ho cercato di difendermi, le ho preso il gomito e le ho risposto che non avevo preso niente. Poi mi hanno spinto a terra e giù calci e botte. Non ho avuto il tempo di reagire» e giù botte. 

Denuncia

«Sentivo che ripetevano ai passanti che avevo rubato e intanto frugavano con le loro mani nelle mie tasche». Il pestaggio si è arrestato solo con l'arrivo dei carabinieri che hanno identificato gli stranieri, mentre il 33enne è stato portato al pronto soccorso, da cui è stato dimesso con 30 giorni di prognosi.

«Ho denunciato...non voglio che siano lasciati liberi di prendere il primo aereo per scappare e ritornare al loro paese. Devono spiegare il perché di tanta brutalità».


Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Giugno 2023, 18:03
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