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Strage di Corinaldo, condannata la banda dello spray: ma scoppia la rabbia dei parenti delle vittime per le pene
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Sentenza della strage di Corinaldo: condannati i sei della banda dello spray, responsabile delle morti alla discoteca Lanterna Azzurra di Senigallia. È arrivata poco dopo le 14.40 la sentenza del tribunale di Ancona. Per i giudici Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah sono colpevoli. Le condanne variano da 10 a 12 anni. Per i sei ragazzi, tutti della Bassa Modenese, la Procura di Ancona aveva chiesto condanne tra i 16 ai 18 anni: le accuse erano omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata a rapine e furti con strappo e lesioni personali.
«La procura della Repubblica prende atto della decisione del giudice - commenta la procuratrice capo Monica Garulli - e si riserva di valutare le motivazioni della sentenza quando saranno depositate - mi sembra doveroso sottolineare come grazie all'impegno e agli investigatori ci sia stata una celere risposta da parte delle Istituzioni dello Stato. La sentenza è infatti intervenuta a un anno e mezzo di distanza dai fatti». Non è stata riconosciuta l'associazione a delinquere: «Siamo delusi - ha detto uscendo dall'aula il fratello di Benedetta Vitali - non ci aspettavamo questa decisione, siamo amareggiati. Aspettiamo l'altro processo».
Si è chiuso così in primo grado uno dei capitoli dell’inchiesta nata dopo la tragedia avvenuta tra la notte del 7 e 8 dicembre 2018 alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove si sarebbe dovuto esibire il trapper Sfera Ebbasta. I sei ragazzi della Bassa Modenese sono stati arrestati nell'agosto 2019 accusati di aver spruzzato all’interno del locale la sostanza urticante causa dello scompiglio infernale che fece circa 200 feriti e 6 vittime: cinque adolescenti (Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Emma Fabini, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti) e una mamma di 39 anni (Eleonora Girolimini).
I REATI
I reati contestati erano associazione a delinquere (non ricosciuta oggi nella sentenza), omicidio preterintenzionale, lesioni personali ed episodi vari di furti e rapine. Il processo alla banda è iniziato il 5 marzo scorso e il 27 giugno le richieste di condanna del pm, pensantissime, per un totale di cento anni. L'altro filone dell'inchiesta riguarda invece, tra le altre cose, le condizioni del locale dove è avvenuta la tragedia e le responsabilità per avere stipato all'interno della discoteca un numero di persone novevolmente superiore alla capacità ricettiva: sono 17 gli indagati a piede libero.
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