Nel crollo del ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018 è rimasto coinvolto anche un camion frigo carico di hashish. Un carico, di circa 900 chili di droga dal valore di milioni di euro, troppo prezioso per Camorra e 'Ndrangheta che cercarono di recuperarlo. È quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza dell'operazione «Blu notte» della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha portato all'arresto di 47 persone e 93 indagati in tutto.
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Le intercettazioni
Nelle intercettazioni, che risalgono al marzo 2020, parlano due degli indagati riferendosi al video del crollo. «Nel discutere dei futuri traffici di stupefacente Palaia faceva riferimento a un cargo frigo imbottito di hashish e rimasto coinvolto nel triste evento del crollo del ponte Morandi. Una partita destinata a dei malavitosi campani», ha scritto il gip Vincenza Bellini nell'ordinanza. L'attenzione della Dda è, infatti, caduta su un passaggio relativo alle dichiarazioni di Francesco Benito Palaia, ritenuto affiliato al clan di ‘Ndrangheta Bellocco di Rosarno e in carcere dal 13 dicembre.
Il recupero del camion
Secondo quanto viene raccontato sempre da Palaia, i clan napoletani di Secondigliano e Scampia gli avevano proposto di recuperare il carico, pensando che i destinatari della partita l’avessero data per persa. In cambio della spartizione al 50% della sostanza stupefacente. L’uomo dei Bellocco era la persona giusta quesa operazione, data la sua esperienza nel settore del recupero dei rottami. «Avrebbe potuto individuare e trasportare la carcassa del mezzo in Calabria», scrive il gip. «Ora sto aspettando solo la telefonata per dirmi quando si deve ritirare», conclude Palaia.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 20:54
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