Ponte Morandi, nel camion precipitato 900 chili di hashish: «Camorra e 'Ndrangheta cercarono di recuperare il bottino»

È quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza dell'operazione «Blu notte» della Direzione distrettuale antimafia: i clan malavitosi tentarono di recuperare un carico dal valore di milioni di euro

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di Niccolò Dainelli

Nel crollo del ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018 è rimasto coinvolto anche un camion frigo carico di hashish. Un carico, di circa 900 chili di droga dal valore di milioni di euro, troppo prezioso per Camorra e 'Ndrangheta che cercarono di recuperarlo. È quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza dell'operazione «Blu notte» della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha portato all'arresto di 47 persone e 93 indagati in tutto. 

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Le intercettazioni

 

Nelle intercettazioni, che risalgono al marzo 2020, parlano due degli indagati riferendosi al video del crollo. «Nel discutere dei futuri traffici di stupefacente Palaia faceva riferimento a un cargo frigo imbottito di hashish e rimasto coinvolto nel triste evento del crollo del ponte Morandi. Una partita destinata a dei malavitosi campani», ha scritto il gip Vincenza Bellini nell'ordinanza. L'attenzione della Dda è, infatti, caduta su un passaggio relativo alle dichiarazioni di Francesco Benito Palaia, ritenuto affiliato al clan di ‘Ndrangheta Bellocco di Rosarno e in carcere dal 13 dicembre.

Mentre è a telefono con un suo uomo di fiducia, Rosario Caminiti, dichiara: «Allora, quando è crollato il ponte Morandi, se tu vai al primo video, è caduto un furgone. È un euro cargo giallo, lo vedi benissimo perché è giallo, con una cella frigorifera. Hanno detto che l’avevano confiscato ma ora lo hanno spostato da Latina a Frosinone e c’è la possibilità di andarlo a prendere. Ci vuole un carrellone e lo porto direttamente in Calabria». E il motivo di tanta premura nei confronti del camion è dettato dal fatto che quel mezzo contenesse il carico di hashish da milioni di euro. 

 

Il recupero del camion

Secondo quanto viene raccontato sempre da Palaia, i clan napoletani di Secondigliano e Scampia gli avevano proposto di recuperare il carico, pensando che i destinatari della partita l’avessero data per persa. In cambio della spartizione al 50% della sostanza stupefacente. L’uomo dei Bellocco era la persona giusta quesa operazione, data la sua esperienza nel settore del recupero dei rottami. «Avrebbe potuto individuare e trasportare la carcassa del mezzo in Calabria», scrive il gip. «Ora sto aspettando solo la telefonata per dirmi quando si deve ritirare», conclude Palaia.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 20:54
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