Picchia la moglie perché sta sul divano con un amico, assolto dal giudice: «Un livido non è aggressione»

Il 28enne avrebbe aggredito la compagna, ma secondo la gup di Lecce ci sono delle incongruenze nel racconto che hanno portato all'assoluzione

Picchia la moglie perché sta sul divano con un amico, assolto dal giudice: «Un livido non è aggressione»

di Redazione web

Avrebbe picchiato la sua compagna, colpevole di stare sul divano insieme ad un caro amico. Il presunto violento di 28 anni, però, denunciato alla procura di Lecce, non è stato condannato dal Gup perché non ritiene che un livido sul braccio alla sua fidanzata, possa considerarsi un'aggressione. Semmai «una reazione poco garbata» e ad «una reazione probabilmente sopra le righe, ma che si spiega nel contesto di degrado in cui i fatti sono maturati», sono le parole del magistrato Alessandra Sermarini, riportate dal Corriere della Sera.

Nessuna aggressione

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Il 28enne, infatti, finito sotto processo è stato assolto con il rito abbreviato dalle accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. «Una sola ecchimosi, per giunta al braccio come riportato in foto e nel referto medico» secondo il giudice non contempla una vera aggressione fisica, piuttosto uno strattonamento, si legge nelle motivazioni della sentenza. Ma c'è di più.

Secondo i giudici di Lecce ci sarebbero altre discrepanze nel racconto, che fanno dubitare fortemente della persona offesa.

Assolto del tutto

Per il Tribunale di Lecce, dunque, «il fatto non sussiste», anche perché la donna, che ha ritirato la denuncia, rifiutò anche di essere ospitata in un appartamento protetto dalle eventuali violenze del compagno, dal quale preferì andare a dormire, restando in casa con lui. «Cosa alquanto singolare per chi viva un’emergenza quotidiana a causa di vessazioni psicofisiche subite» conclude la gup.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Maggio 2023, 17:22
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