Pamela Mastropietro, il verdetto: si decide su ergastolo a Oseghale. La famiglia: «Confermare condanna»

Pamela Mastropietro, il verdetto: si decide su ergastolo a Oseghale. La famiglia: «Confermare condanna»

di Redazione web

A quasi sei anni dal brutale massacro su Pamela Mastropietro, la 18enne romana allontanatasi da una comunità di Corridonia (Macerata) e i resti della quale furono ritrovati in due trolley nel gennaio del 2018, domani in Cassazione è il giorno del verdetto per Innocent Oseghale, già condannato per aver ucciso e fatto a pezzi la ragazza. La Suprema Corte si pronuncerà sulla sola aggravante della violenza sessuale, sulla quale si è svolto un appello bis a Perugia, ma dalla sentenza dipenderà la conferma o meno dell'ergastolo per il nigeriano. "Speriamo, domani, di arrivare finalmente a mettere la parola fine almeno a questa parte di calvario giudiziario.

Il processo

La violenza sessuale, di cui si discuterà, per noi e per la stessa procura generale presso la Corte di Cassazione, alla volta scorsa, era già ampiamente provata. Ora, dopo l'ulteriore accertamento svolto con un terzo grado del merito, che ne ha, per la terza volta, dichiarata la sussistenza, confidiamo nella conferma della condanna all'ergastolo di Oseghale", afferma all'Adnkronos Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale della famiglia della 18enne. "Negare, o mettere in dubbio, che Pamela sia stata anche violentata in un contesto criminale che è stato definito un unicum nella storia della criminologia mondiale degli ultimi cinquanta anni, sarebbe davvero assurdo - conclude - Processualmente, vi sono tutti gli elementi per poterlo affermare con serena certezza".

Il parere della famiglia

"Mi aspetto che il 23 gennaio venga confermato l'ergastolo, ma poi la battaglia va avanti", aveva già detto nei giorni scorsi, in un'intervista all'Adnkronos, la mamma di Pamela, Alessandra Verni, rispedendo al mittente la versione di Oseghale, che negli ultimi anni ha chiesto scusa sostendendo però di non aver ucciso né violentato la ragazza: "Io spero sempre in un pentimento di Oseghale, che lui faccia i nomi e dica tutta la verità su quello che è successo quel giorno".

Infatti, sebbene a livello giudiziario non sia stato finora provato, la famiglia di Pamela è convinta che il nigeriano condannato non ha fatto tutto da solo, che ha avuto dei complici e che la verità su quel 30 gennaio 2018 è ancora lontana: "Ci sono due dna che non si sa di chi siano, intercettazioni nelle quali alcuni personaggi dicono che quel giorno erano nella casa, ci sono troppe cose che non tornano, ci sono tanti aspetti che meritano una risposta. E qualcuno queste risposte me le deve dare. Io le pretendo", sottolinea Alessandra Verni.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Gennaio 2024, 19:45
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